Ed alla fine, dopo ben quattro anni, è arrivata la sentenza della Procura della Corte dei Conti. E non è certo favorevole al Comune di Caserta, anzi…
E’ stata infatti acclarata la violazione del patto di stabilità interno nell’annualità 2013 e, per tale motivo, ex sindaco, assessori e consiglieri comunali dell’epoca dovranno restituire il 30% degli emolumenti incassati.
La vicenda ebbe inizio con il parere critico del collegio dei revisori dei conti per lo sforamento (di circa un milione e mezzo di euro) del patto di stabilità nel bilancio consuntivo 2013; poi la sezione regionale di controllo per la Campania della Corte dei Conti, con una relazione di ben 57 pagine, evidenziò anche “un disavanzo sostanziale riveniente dalla gestione vincolata, difficoltà sul piano dei pagamenti e diffuse tensioni di cassa; il non rispetto dei limiti alle spese per autovettura e nessuna misura efficiente per la riduzione della spesa per incarichi legali; l’abuso della gestione conto terzi“.
Ma nell’aula consiliare di Palazzo Castropignano arrivò una delibera redatta dal dirigente Girolamo Santonastaso, firmata dall’allora assessore Pasquale Napoletano e sostenuta dal sindaco Pio Del Gaudio, in cui di tutto ciò non vi era traccia. La delibera di bilancio fu così approvata, come se non vi fosse alcun sforamento, alcuna spesa soverchia.
Spese invece che vi furono: i circa 280mila euro di fondi per il Leuciana Festival, i 34mila euro in più per il parco auto, gli aumenti delle spese per gli incarichi legali rispetto al 2012.
Ora, alla fine della vicenda, la Corte dei Conti ha stabilito che, per “riparare” alla violazione commessa, ex sindaco, assessori e consiglieri dovranno restituire il 30% degli emolumenti incassati.
Il segretario generale del Comune di Caserta Luigi Martino ha pertanto firmato la determina che impone agli amministratori inadempienti di rideterminare tutte le indennità di funzione insieme ai gettoni presenza per un totale complessivo di 235.792,09 euro, corrispondenti appunto al 30% dell’ammontare del 2013.
Queste pertanto le cifre che, oltre all’allora sindaco, dovranno singolarmente restituire gli assessori ed i consiglieri comunali dell’epoca:
Del Gaudio Pio – sindaco | 18.485,64 |
Ferraro Vincenzo Mario – vicesindaco | 6.932,12 |
Caterino Emilio | 11.091,35 |
De Negri Felicita | 11.091,35 |
Greco Giuseppe | 11.091,35 |
Napoletano Pasquale | 8.189,54 |
Palmiero Massimiliano | 8.052,33 |
Casale Emiliano | 7.394,23 |
Parisella Pasquale | 7.394,23 |
Iarrobino Gianfausto | 5.545,70 |
Spirito Aniello | 5.545,69 |
Ucciero Teresa | 5.021,93 |
Guida Domenico | 4.621,32 |
Maiello Antonio | 4.621,32 |
Marzo Massimiliano | 4.621,32 |
Cicia Lucrezia | 4.619,32 |
Desiderio Roberto | 4.619,32 |
Lino Cesare | 4.619,32 |
Ursomando Edgardo | 4.619,32 |
Del Rosso Luigi | 4.617,32 |
Zullo Salvatore | 4.617,32 |
Antonucci Pasquale | 4.596,79 |
Cobianchi Luigi | 4.574,25 |
De Michele Francesco | 4.572,25 |
Marino Carlo | 4.551,71 |
Tenga Donato | 4.529,18 |
Ciontoli Antonio | 4.525,18 |
Comunale Giovanni | 4.502,65 |
Russo Saverio | 4.484,11 |
Santonastaso Francesco | 4.482,11 |
Oliva Eduardo (NdR: deceduto) | 4.480,11 |
De Crescenzo Antonio | 4.472,12 |
Tresca Enrico Umberto Maria | 4.461,57 |
Piscitelli Ferdinando | 4.416,50 |
Acconcia Antonio | 4.365,43 |
Corvino Pasquale | 4.340,90 |
Puoti Pierpaolo | 4.226,22 |
Bologna Luigi | 3.894,17 |
Maietta Domenico | 2.802,46 |
Mariano Stefano | 2.510,97 |
Gentile Lorenzo | 2.353,73 |
Lombardi Giovanni | 2.353,73 |
Apperti Francesco | 2.163,46 |
Naim Norma | 360,58 |
Valentino Maria | 202,82 |
Esposito Biagio | 157,75 |