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Il clan dei Casalesi negli appalti al Comune di Battipaglia

La camorra del clan dei Casalesi negli appalti del comune di Battipaglia.

L’inchiesta della DDA di Salerno ha portato all’arresto del sindaco del comune della Piana del Sele, G. S. (che è anche accusato di concussione sessuale), di due tecnici comunali e di altrettanti imprenditori di Casal di Principe e Gricignano di Aversa. Per questi ultimi due, Nicola Madonna e Attilio Guida, si sono spalancate le porte del carcere.

Ai domiciliari, invece, sono finiti oltre al primo cittadino di Battipaglia, anche Francesco Mainolfi e Giovanni Argento, quest’ultimo, risulta irreperibile. Nel registro degli indagati sono iscritte altre 15 persone, tra le quali 6 dipendenti comunali, un ex assessore del comune di Battipaglia e 8, tra funzionari e dipendenti delle ditte impegnate nei lavori.

Nel mirino degli investigatori, i lavori di completamento del Municipio di Battipaglia, dove una ditta del Casertano nel 2009 si aggiudica la gara d’appalto, con una offerta al ribasso del 34%.

La ditta, facente capo a Menotti Madonna, padre di Nicola, e Pasquale Vargas, ritenuti vicini al clan Bidognetti, dichiara fallimento, ma viene rimpiazzata da due società diverse: la Mediasud e la Guida Impianti, che secondo gli investigatori sarebbero state controllate sempre dai “casalesi” attraverso la famiglia Madonna.

Ai lavori di completamento del Municipio si aggiungono anche quelli per la messa in sicurezza di un incrocio stradale, per una somma complessiva di oltre 5 milioni di euro.

G.S., eletto sindaco come esponente della coalizione di centrosinistra e passato nell’UDC nel giugno di tre anni dopo, in cambio dell’appalto – secondo il lavoro investigativo – avrebbe ottenuto dall’imprenditore di Casal di Principe l’assunzione di alcuni operai sui cantieri “paventando finanche di non autorizzare i pagamenti delle commesse fino ad allora eseguite”.

Un comportamento avvenuto con l’aiuto ed il contributo dei due tecnici comunali che richiedevano ed ottenevano tangenti per sbloccare i pagamenti, ma anche per condizionare ulteriori procedure di gara.

”Nicola Madonna – ha detto il Procuratore delle Repubblica di Salerno Franco Roberti, nel corso della conferenza stampa – era vittima di manovre concussive del sindaco”.

”Per i due imprenditori finiti in carcere – ha sottolineato Roberti – è contestata l’aggravante mafiosa che non sussiste per il sindaco ed i due tecnici comunali”.

I reati, a vario titolo, contestati ai venti indagati, vanno dalla corruzione aggravata, all’abuso di ufficio, turbativa d’asta, concussione ed intestazione fittizia di beni.

Sempre nel corso delle indagini, effettuate anche attraverso intercettazioni telefoniche ed ambientali, è emerso che il primo cittadino di Battipaglia si sarebbe reso protagonista di due casi di concussione sessuale in danno di due donne battipagliesi, entrambe separate, con figli ed in difficoltà economiche, inducendole a sottostare alle sue richieste sessuali, in cambio di un posto di lavoro.

I fatti sarebbero accaduti nello studio del Sindaco, prima del 17 ottobre del 2011, giorno in cui il primo cittadino scoprì che nel suo ufficio erano state sistemante delle ”cimici”, collocate dagli investigatori per fare luce sulla vicenda degli appalti. ”Quelle cimici – come ha spiegato il pm della DDA Rosa Volpenon erano attive già da qualche tempo”.

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