Caserta

Sinistra Italiana: “Riaprire subito il reparto di Psichiatria all’Ospedale di Caserta”

Continua a suscitare molte perplessità la decisione dell’ASL Caserta di chiudere il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (Spdc) del capoluogo che, pur essendo un servizio di sua competenza, è allocato in locali appartenenti ad un’altra azienda sanitaria e cioè quella Ospedaliera “Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta.

In tale servizio sono ricoverati esclusivamente gli utenti in regime di Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO), utenti cioè che, in preda a forti crisi psichiatriche, rifiutano di sottoporsi a qualsiasi terapia, principalmente farmacologica, e sono, anche potenzialmente, pericolosi per sè stessi e per la collettività.

In verità, i locali che accolgono a Caserta l’Spdc sono da tempi fatiscenti ed abbisognano di una sempre più urgente ristrutturazione, costringendo oramai da tempo gli operatori sanitari a lavorare con estremo sacrificio e professionalità in ambienti francamente disastrosi.

A seguito di ciò, l’ASL Caserta già un anno fa ha predisposto con una delibera (la n.1734 del 31/12/2016) lo smantellamento e chiusura del servizio a Caserta, tempo che poteva – e doveva! – essere impiegato per compiere i necessari lavori di ristrutturazione dei locali.

Invece si è lasciata incancrenire la già fatiscente situazione esistente per arrivare alla chiusura imminente ed al conseguenziale trasferimento dei 10 pazienti presenti nelle altre strutture esistenti (5 nell’Spdc di Aversa e 5 in quello di Sessa Aurunca), strutture che, a loro volta, per far ciò dovranno subire dei lavori di adeguamento ed ammodernamento il cui costo si aggira sul mezzo milione di euro.

Il tutto lasciando poi un terzo della popolazione provinciale – quella relativa alla conurbazione di Caserta e dell’alto casertano – senza un fondamentale ausilio di assistenza sanitaria e procurando altresì notevoli disagi agli operatori, agli utenti ed alle loro rispettive famiglie.

E senza altresì “muovere un dito” per risolvere le carenze in merito tuttora presenti nell’ASL Caserta laddove, rispetto ai circa 90 posti letto previsti dalla Regione Campania per l’assistenza psichiatrica (1 posto letto ogni 10.000 abitanti), ne sono presenti, sommando i posti letto delle tre strutture tuttora esistenti, solo 30.

In merito il Coordinatore Regionale della Campania di Sinistra Italiana Tonino Scala ed il Responsabile Regionale del Dipartimento Salute dello stesso partito Giovanni D’Ambrosio hanno diffuso il seguente comunicato stampa:

Assistiamo sgomenti ed indignati e ci uniamo alla denuncia del sen. Peppe De Cristofaro di SI, di fronte alla decisione del direttore generale ASL Caserta Mario De Biase che, con un preavviso di sole ventiquattr’ore, ha disposto la chiusura del reparto di Psichiatria dell’Azienda Ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, con contestuale trasferimento dei pazienti in regime di trattamento sanitario obbligatorio (TSO) presso il reparto di Psichiatria del nosocomio di Sessa Aurunca.

Il motivo della chiusura sembrerebbe essere l’inagibilità dei locali che ospitano il reparto e lo svolgimento di lavori di ristrutturazione.

I DEA (Dipartimento di Emergenza Urgenza ed Accettazione) sono attivi 24 ore su 24 e, in quanto tale, il reparto di Psichiatria all’interno dell’Ospedale Caserta apprestava cure a pazienti giovani affetti da bipolarismo, schizofrenia, con doppia diagnosi (psicosi e poliabusatori di droghe ed alcool), oltre i delicatissimi casi di mancato suicidio.

E una decisione di questo tipo – continua il comunicato –  potrebbe portare a conseguenze fatali per i pazienti vista la delicatezza di situazioni tanto complesse.

La disposizione messa in atto con disorganizzazione e con modalità allarmanti, infatti, non tiene in alcun modo conto della particolarità e della specializzazione dei trattamenti svolti e delle gravi patologie che abbisognano di continua assistenza.

I pazienti, come oramai da anni avviene nella Sanità Campana, vengono per ultimi, in una gestione sempre più aziendale e volta al profitto, contano i bilanci e le poltrone, ma non gli esseri umani.

E mentre i dirigenti cercano di far quadrare i conti, riducendo costi, posti letto, chiudendo reparti e aprendone altri solo laddove bisogna offrire primariati, ovvero, per aumentare i compensi dei soli manager e dirigenti apicali,  all’interno delle strutture ospedaliere medici, infermieri, OSS, con grandi sacrifici, svolgono turni quasi sempre superiori ad otto ore per garantire servizi con personale sempre più ridotto per il blocco del turn over.

Difatti, è solo con l’encomiabile eroismo degli operatori sanitari che in regioni come la Campania si riescono ancora a garantire livelli minimi di LEA che diversamente non potrebbero essere mai mantenuti in barba a quello che è il principio di universalità delle cure introdotto dalla legge 833 del ’78 in attuazione del dettato costituzionale.

E proprio partendo da questi principi – concludono gli esponenti di Sinistra Italiana – chiediamo l’immediata riapertura del reparto di Psichiatria dell’Ospedale di Caserta e la revoca del turn over e della gestione commissariale, ovvero delle vere cause che hanno portato alla distruzione della Sanità Pubblica in Campania”.

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