Cronaca

Camorra: 4 arresti per un tentato omicidio

Quattro uomini, tutti già detenuti, sono stati arrestati dagli agenti della Squadra mobile di Caserta diretta dal vicequestore Alessandro Tocco che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip presso il Tribunale di Napoli su richiesta dei pm della Direzione distrettuale antimafia diretta dal procuratore aggiunto Francesco Greco.

I quattro sono indagati per il tentato omicidio di Angelo Villalunga, avvenuto a Portico di Caserta la sera del 13 novembre del 2011.

Il tentato omicidio avvenne nell’ambito della faida tra il clan Belforte e la cosca dei Piccolo, in guerra per accaparrarsi il predominio su Marcianise e altri comuni al confine con Caserta.

Hanno ricevuto l’ordinanza di custodia cautelare Francesco Zarrillo di 43 anni, accusato di tentato omicidio aggravato dal metodo mafioso e, per detenzione e ricettazione di armi aggravati dall’ex articolo 7, il boss, Domenico Belforte di 56 anni e Salvatore Belforte, 52 anni e Vittorio Musone 61 anni.

Alle indagini hanno collaborato alcuni pentiti, Antonio Gerardi, Michele Froncillo, Domenico Cuccaro e Bruno Buttone, ritenuti dagli inquirenti esponenti di rilievo del clan Belforte.

L’azione criminosa fu condotta da Francesco Zarrillo, armato nella circostanza di una lupara. Il killer arrivò in motocicletta, guidata da un complice in un impianto di distribuzione del gas (abusivo) gestito da Villalunga. Impianto situato in aperta campagna a Portico di Caserta.

Villalunga tentò di disarmare il killer deviando l’arma ed evitando la scarica di proiettili. Poi si diede alla fuga nelle campagne, favorito dal buio.

Subito dopo alcune pattuglie della squadra mobile e del commissariato di Marcianise intercettarono un’auto a bordo della quale si trovavano Zarrillo insieme a due complici.

Ne nacque un inseguimento che si concluse nei pressi dell’abitazione del killer che riuscì a sfuggire l’arresto scavalcando un muro, ma perdendo due pistole. Nel corso della battuta organizzata dai poliziotti in un appezzamento situato vicino ad un edificio gli agenti della Squadra mobile ritrovarono all’interno di una cisterna in plastica un imponente arsenale costituito da decine di fucili da caccia, mitra, fucili mitragliatori, pistole, candelotti di dinamite ed esplosiv e centinaia di proiettili.

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