Aversa

Tangenti e sesso gratis: in manette 7 esponenti della “Nuova Gerarchia Casalese”.

I carabinieri del reparto territoriale di Aversa hanno eseguito, tra le province di Caserta, Napoli, Avellino, Nuoro e Pavia, sette misure cautelari tra cui cinque ordinanze di custodia in carcere e due divieti di dimora a carico di appartenenti alla “Nuova Gerarchia Casalese”, neo costituitasi frangia del clan camorristico dei casalesi, attiva in particolare nei comuni di Casal di Principe, Parete, Mondragone, Cellole, Sant’Antimo, Giugliano e Minturno.

Gli arrestati sono accusati di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, detenzione e ricettazione di armi da guerra, di armi comuni da sparo e di materiale esplosivo.

Le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, iniziarono nel dicembre 2016 anche attraverso attività tecniche, consentendo di accertare l’esistenza della nuova frangia dei casalesi, arrestando sei dei suoi esponenti e sequestrando ingenti quantitativi di armi clandestine da guerra e comuni da sparo, munizioni e ordigni esplosivi fabbricati artigianalmente, utilizzati per compiere azioni intimidatorie nei confronti di imprenditori vittime di richieste estorsive (variabili dai 500 ai 4.500 euro).

Oltre al 57enne  Michele Bidognetti (nella foto), fratello di Francesco Bidognetti, detto “Cicciotto ‘e mezzanotte”, capo dell’omonima fazione del clan), detenuto nel carcere di Voghera (Pavia), sono destinatari dell’ordinanza di carcerazione:

Emanuele Gatto, 23 anni, detto “’O Gigante”;

Vittorio Giarnieri, 25 anni, detto “’O Barbone”;

Luigi Moschino, 23 anni, detto “Giggino”;

Massimo Perrone, 42 anni, detto “‘O Parente”, tutti già detenuti.

Colpite inoltre da provvedimenti di divieto di dimora:

Alessandra Capoluongo, 49 anni, moglie di Michele Bidognetti;

Girolama Schiavone, 41 anni, fidanzata del figlio di Michele Bidognetti.

ad entrambe attribuite condotte di ricettazione delle somme di denaro provento di estorsioni.

Tra gli imprenditori vessati, anche i proprietari di un night club di Giugliano in Campania (zona in cui il clan camorrista egemone è quello dei Mallardo), costretti non solo a versare la somma di 500 euro con cadenza mensile agli esattori della “Nuova Gerarchia Casalese”, ma anche a soddisfare i desideri degli affiliati con prestazioni sessuali da parte delle dipendenti del locale notturno.

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