Caserta Cronaca

L’odio razzista “infetta” anche Caserta: ferito un 23enne rifugiato del Mali

E’ indubbiamente un clima di odio quello che si sta diffondendo in tutto il Paese e che purtroppo coinvolge anche la città di Caserta.

Coinvolti – loro malgrado – due ragazzi provenienti dal Mali ed in Italia da più di due anni.

A denunciare presso la Questura di Caserta questo grave episodio di razzismo “nostrano” sono stati gli operatori del Centro Sociale Ex Canapificio, l’associazione che nel capoluogo, insieme alla Comunità Rut delle Suore Orsoline ed alla Caritas, gestisce il progetto Sprar di cui i due malesi sono beneficiari.

Tutto è avvenuto lunedì scorso verso le ore 22.00 tra viale Lincoln e via Commaia.

Daby e Sekou (questi i nomi dei due giovani di colore) – il primo, 23 anni, abitante a Caserta e l’altro, 33 anni, abitante a San Nicola la Strada – stavano rientrando a casa quando si è avvicinata loro una fiat panda di colore scuro con tre persone a bordo.

Dall’interno dell’auto qualcuno ha prima gridato “Salvini, Salvini, Salvini” e poi è stata estratta una pistola ad aria compressa e sono stati esplosi tre colpi: due vanno a vuoto mentre un terzo colpisce Daby al torace.

Poi l’auto scompare mentre i due ragazzi, impauriti, si affrettano a rientrare nelle proprie abitazioni.

Il mattino seguente Daby – che solo ultimamente dopo anni di attesa è riuscito ad ottenere un permesso di soggiorno per motivi umanitari rilasciatogli dalla Commissione territoriale per la protezione internazionale di Caserta – contatta gli operatori del Centro Sociale Ex Canapificio, li informa di quanto accaduto e chiede aiuto.

Il ragazzo viene così accompagnato da un’operatrice e dall’avv. Francesco Pugliatti prima al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Caserta dove viene visitato dai sanitari.

Il referto parla di “piccola contusione rotondeggiante non sanguinante all’emitorace destro sulla decima costa emiclaveare” giudicata guaribile in due giorni di prognosi.

Subito dopo viene sporta denuncia contro ignoti.

Immediatamente sono scattate le indagini per cercare di risalire agli autori di questo grave episodio razzista. Al vaglio degli investigatori le immagini riprese dalle telecamere dell’ufficio postale di via Ferrarecce ove l’auto si è diretta facendo perdere le proprie tracce.

Nel frattempo gli operatori del Centro decidono di rendere pubblicamente noto quanto accaduto.

Siamo profondamente sconcertati e indignati per quello che è accaduto ai due ragazzi che sono tutt’ora spaventati. In questo contesto è doveroso interrogarsi: Perché? Cosa succede? Qual è il collegamento di un gesto simile con il ministro Salvini? Invitiamo quest’ultimo e l’intero governo a prendere spunto da questo episodio per interrogarsi sulle scelte da fare e propagandare, così come speriamo che i rappresentanti istituzionali eletti possano presentare interrogazioni parlamentari per chiarire ciò che è accaduto e che le forze dell’ordine agiscano adeguatamente”.

Visibilmente confusi, Daby e Sekou non riescono in verità a proferir tante parole, complice anche la loro scarsa dimestichezza della lingua italiana. Solo Sekou in particolare (nella foto sotto), mischiando italiano e francese, riesce a raccontare l’episodio e ad aggiungere in conclusione: “Sono confuso, adesso ho paura“.

A questo punto interviene in loro vece Mamadou Koussi, mediatore linguistico del progetto Sprar e da 11 anni a Caserta. “C’è un clima di razzismo che preoccupa. Al posto di Daby potevo esserci io o un altro di noi. L’odio non va alimentato e serve che tutti, italiani e migranti, siano uniti per combatterlo. Io sono un cittadino attivo, dò ripetizioni di inglese e francese ai bambini italiani, svolgiamo il servizio piedibus. Un programma che rappresenta uno scambio per non avere paura delle persone di colore diverso. Noi migranti dobbiamo dare una percezione diversa dando il nostro contributo“.

E pensare che Daby e Sekou, tra mille peripezie, sono riusciti a fuggire dal Mali, uno dei paesi più poveri dell’Africa e sconvolto da guerre intestine. Chi avrebbe mai detto che, scampati all’orrore delle armi nel loro Paese, proprio a Caserta avrebbe subito la violenza di essere oggetto di una sparatoria…

 

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