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Stefano “Pino” Sacripanti lascia la “sua” JuveCaserta

“Il presidente della Juvecaserta, Raffaele Iavazzi, ha incontrato coach Stefano Sacripanti, che ha comunicato di non poter prolungare il suo rapporto contrattuale per la stagione 2013/14. Il presidente casertano ha preso atto della decisione del tecnico canturino, comprendendo le motivazioni alla base della stessa e lo ha ringraziato per il grande lavoro svolto a Caserta, confermandogli la sua personale stima e la riconoscenza del club per tutto quanto fatto per la crescita della squadra e della società. Dal canto suo, coach Sacripanti ha dichiarato: “Sono voluto venire questa sera per comunicare personalmente al presidente Iavazzi, a Francesco Gervasio ed a Salvatore D’Angelo la mia decisione. Sono venuto a Caserta quattro anni fa grazie alla volontà del presidente Caputo e sono stato adottato da questa città, dove sono stato trattato benissimo dalla società e dai suoi tifosi. E per questo non finirò mai di ringraziarli tutti. In questo club lascio una parte del mio cuore, ma motivi personali mi spingono a non poter continuare la mia collaborazione tecnica, come ho avuto modo di illustrare agli amici della Juve. Non posso fare altro che augurare le migliori fortune al club bianconero, che continuerò a seguire da lontano con tanto affetto”: con queste laconiche parole si chiude l’era di Pino Sacripanti a Caserta.

Quattro anni con tante soddisfazioni (il terzo posto del 2010; il preliminare di Eurolega e la partecipazione alla seconda fase dei Eurocup), molti patemi economici e una fucina di talenti scelti da Pino ed esplosi a Caserta (su tutti Andre Smith e Jelovac, ma anche Gentile, i ragazzi della cantera e tanti altri).

Un “nordista” integratosi perfettamente nella nostra città tanto da diventare, oggi, emigrante nella sua Brianza.

Off record dell’ultima puntata di “Cestisticamente parlando” Pino ci aveva fatto chiaramente capire che solo un miracolo avrebbe potuto trattenerlo a Caserta; il miracolo non c’é stato, Trinchieri è stato buttato fuori dai playoff e il Nostro ricostruirà Cantù e, con la squadra della sua città, tornerà a vincere.

Unanime il grazie del popolo bianconero per l’Uomo e per il coach che chiude con un 60/128 in campionato (di cui 5/8 nei playoff); 8/16 in Europa e la sconfitta nellla Final 8 del 2010 contro Bologna.

Resta in noi la tristezza di aver perso un nuovo Amico, ma è viva anche la consapevolezza che la Juve volterà pagina e con Ramagli (Dell’Agnello o chi altro?) e Atripaldi (forse, dopo i falsi scoop Gentile, Esposito, Coldebella, Liguori, Crovetti, Ghiacci e forse qualche altro) proverà a costruirsi un futuro sereno che passa, necessariamente (ancora!), dal rafforzamento della compagine societaria e dall’apporto di qualche sponsor (settore alimentare?).

(Eugenio Simioli)

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