Dopo sette anni dall’inizio delle indagini, è stata appena emessa la prima sentenza a carico dell’ex-vicesindaco del Comune di Caserta Enzo Ferraro (a sn nella foto).
Per il “potente e temuto” vice dell’allora sindaco Pio Del Gaudio, il collegio presieduto dal giudice Dott. Giovanni Caparco ha decretato la condanna a sette anni di carcere.
Ed a Ferraro è anche “andata bene” per aver ricevuto una pena più mite rispetto alla richiesta della Procura della Repubblica (12 anni) in quanto il collegio giudicante ha escluso ai suoi danni l’aggravante di aver favorito il clan camorristico Belforte con interdizione perpetua dai pubblici uffici.
Non altrettanto bene è andata invece ad Angelo Grillo (al centro nella foto) che si è visto addirittura aggravare la condanna (8 anni di carcere) rispetto a quanto richiesto dalla Procura Antimafia (6 anni di carcere in quanto collaboratore di giustizia).
Sei anni e mezzo di carcere (la Procura ne aveva chiesti 9) sono stati comminati all’ex dirigente dei Servizi Sociali del Comune di Caserta e “storico braccio destro” in questo ambito del citato Enzo Ferraro (al tempo dei fatti titolare della delega), Giuseppe “Pino” Gambardella (a dx nella foto) e quattro per la segretaria di Grillo Assunta Mincione (la richiesta era di 8), entrambi con interdizione dai pubblici uffici per cinque anni.
Assoluzione invece per Pasquale Valente (per cui il PM aveva invece chiesto una condanna a 3 anni di carcere), Paola Mincione ed Imma Criscuolo (per queste ultime è stata invece accolta in pieno la richiesta della Procura).
Le indagini degli inquirenti scattarono nel 2012 intorno alla figura dell’imprenditore marcianisano Angelo Grillo che, intorno alle sue imprese di pulizia, fece nascere in pochi anni un impero economico-finanziario per poi sfociare nell’attività politica con l’elezione prima a consigliere comunale fino alla candidatura alle regionali nella Lega Nord di Bossi.
( https://www.radioprimarete.it/2016/05/arrestato-lex-vice-sindaco-di-caserta-enzo-ferraro/ )
A latere del filone principale, l’interesse degli investigatori si sviluppò anche sul Comune di Caserta ove Ferraro e Gambardella, in cambio di denaro ed altro (come l’assunzione di personale), hanno turbato la gara di pubblico incanto relativa alla gestione del servizio comunale di trasporto dei disabili in modo da assicurare l’aggiudicazione alla Cooperativa “Voglia di Vivere“, riconducibile al Grillo; inoltre gli stessi hanno garantito, con preferenza e prelazione rispetto ad altre ditte, il pagamento senza ritardo di tutte le fatture emesse dalla società vincitrice dell’appalto.