Cronaca Marcianise

Concorsi truccati per l’ingresso nelle Forze armate: 15 rinvii a giudizio

Sono complessivamente 15 le persone rinviate dalla Procura della Repubblica di Napoli a giudizio a seguito della maxi inchiesta sui concorsi truccati per entrare nelle forze dell’ordine.

Per tutti l’accusa è di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di delitti di corruzione, rivelazione del segreto d’ufficio e altri gravi reati commessi in relazione alle procedure afferenti il reclutamento di 2.013 Volontari in Ferma prefissata quadriennale per il 2016 nelle Forze Armate.

Questi i 15 rinviati a giudizio:

Fabio Ametrano, 44 anni;

Angelo Annunziato, 40 anni;

Ciro Auricchio, 27 anni;

Stefano Cuomo, 44 anni;

Rocco D’Amelia, 30 anni;

Massimo Di Palma, 50 anni;

Giuseppe Claudio Fastampa, 55 anni;

Ciro Fiore, 70 anni;

Domenico Fiume, 60 anni;

Francesco Interra, 28 anni;

Luigi Masiello, 68 anni;

Raffaele Russo, 50 anni;

Claudio Testa, 51 anni;

Sabato Vacchiano, 38 anni.

Giuseppe Zarrillo, 54 anni (originario di Marcianise, ma residente a Capodrise, attualmente ancora detenuto in carcere in attesa della decisione del Riesame).

Le indagini condotte dagli inquirenti hanno accertato che gli ideatori della maxifrode sono stati Claudio Testa, ingegnere informatico e responsabile della IRP Srl, società incaricata di predisporre i questionari della prova scritta di cultura generale prevista dalla menzionata procedura reclutativa, e Stefano Cuomo, Capo di 1^ classe, della Capitaneria di Porto.

Lo stesso Cuomo, con l’attiva collaborazione di Fabio Ametrano, componente della marina militare, ha divulgato alcuni giorni prima dell’inizio della selezione – oggetto di successiva compravendita da parte di alcuni personaggi-chiave coinvolti a vario titolo nell’indagine, operanti talora attraverso lo schermo di scuole di formazione (tra cui Auricchio, D’Amelia, Fastampa, Fiore, Masiello, Russo, Vacchiano e Zarrillo) –  la dinamica della frode consentendo a un numero cospicuo di concorrenti di superare la prova di cultura generale.

In particolare il meccanismo  consisteva in due stratagemmi: un vero e proprio “algoritmo”, applicabile alla maggior parte dei quesiti somministrati e consistente in una combinazione di 4 componenti numeriche da sommare tra loro, il cui risultato totale serviva a individuare, tra le possibili risposte, quella esatta. A questi andava poi aggiunta una dispensa recante, per le materie non coperte dal citato “algoritmo”, un estratto della banca dati pubblica, compendiante un numero limitato di quesiti identici o comunque analoghi a quelli destinati a comporre i questionari da somministrare.

Grazie a ciò, così come emerso dalle indagini, la quasi totalità dei concorrenti che ha sostenuto la prova scritta sino al 5 luglio 2016 è riuscita a superare la prova selettiva.

Avendo ottenuto mediante tale metodo fraudolento l’idoneità nelle successive fasi concorsuali, 43 di tali concorrenti sono stati poi inseriti nelle graduatorie di merito delle singole Forze Armate; di costoro, 39 sono stati utilmente collocati tra i vincitori di concorso (30 per l’Esercito, 5 per l’Aeronautica Militare, 4 per Marina Militare e Capitaneria di porto).

Il trucco è stato scoperto grazie alla denuncia di un concorrente di Caserta che ha deciso di svelare tutta l’illegalità che si celava dietro la preparazione di questi concorsi.

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