I carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta, diretti dal tenente colonnello Nicola Mirante, hanno posto sequestro, su ordine della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, il capannone, sito in viale Ellittico a Caserta, che ospita il centro sociale “Ex-Canapificio“, associazione che gestisce lo Sprar, il sistema di accoglienza dei rifugiati.
Il provvedimento è stato emesso perché sono state riscontrate carenze strutturali, in particolare infiltrazioni d’acqua che, secondo il perito della Procura, metterebbero a rischio di crollo la struttura definita “fatiscente”.
Il capannone è di proprietà della Regione Campania; da tempo è aperto un tavolo tecnico che si sarebbe dovuto occupare della messa in sicurezza dell’immobile le cui problematiche strutturali sono note alle istituzioni da anni.
Nel centro sociale ci sono gli uffici Sprar con corsi culturali e linguistici e lo sportello di sostegno dove presentare le domande per il Reddito di cittadinanza.
Un provvedimento, quello ordinato dai pm Alessandro Di Vico ed Anna Ida Capone, che segue l’inchiesta dello scorso 6 febbraio, con le perquisizioni dei carabinieri proprio nell’ex-Canapificio e nei 20 appartamenti che ospitano i circa 200 migranti che fanno parte del progetto Sprar.