Una violenza cieca ed assurda quella che continua a colpire le donne, mogli di mariti che le trattano come fossero “cose” di loro esclusiva proprietà.
A San Nicola la Strada, i Carabinieri del locale Comando Stazione hanno dato esecuzione ad un’Ordinanza di applicazione della misura della Custodia Cautelare in Carcere emessa dall’Ufficio Gip del Tribunale di S. Maria C.V. (CE), su richiesta di locale Procura della Repubblica, nei confronti di D.V.A., per i delitti di maltrattamenti contro familiari e lesioni personali plurime aggravate.
Il provvedimento restrittivo costituisce l’epilogo di una tempestiva indagine, diretta dalla Procura della Repubblica, iniziata a seguito della denuncia della vittima nel mese di giugno 2019.
In particolare emergeva che l’indagato si era reso autore di numerose condotte maltrattanti, sin dall’inizio del matrimonio, nell’anno 2006, sottoponendo la moglie a continue vessazioni e violenze, sfociate in più occasioni anche in feroci aggressioni fisiche, persino durante lo stato di gravidanza e quasi sempre alla presenza delle figlie minori.
La donna, oltre a riferire di episodi di violenza fisica che le procuravano la frattura di alcune costole, la perdita dei sensi e numerose contusioni ed escoriazioni, riferiva di essersi occasionalmente salvata per puro caso dai tentativi dell’uomo di investirla, nelle rare volte in cui usciva di casa.
Oltre alle violenze fisiche, l’indagato si era reso protagonista di minacce ed insulti rivolti alla moglie sempre in presenza delle figlie minori.
Il pericolo di reiterazione di tali condotte, alla luce della personalità dell’indagato dimostratosi incapace di controllare i propri impulsi aggressivi, rendeva necessaria la celere adozione del provvedimento cautelare.
L’ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia in carcere ha, quindi, condiviso la prospettazione della richiesta dell’Ufficio di Procura, inoltrata al Giudice per le indagini preliminari dopo un breve lasso temporale rispetto alla prima denuncia della P.O., ad ulteriore conferma dell’impegno e della tempestività nella trattazione dei fatti di violenza domestica da parte della Procura della Repubblica di S. Maria C.V., ancor prima della entrata in vigore della Legge del 19 luglio 2019, n. 69 (convenzionalmente denominata “Codice rosso”).
L’altro episodio di violenza contro la moglie si è verificato nell’agro aversano.
I Carabinieri della Stazione di Orta di Atella hanno infatti dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Napoli Nord, nei confronti di un uomo di anni 29, residente in Succivo, per maltrattamenti contro la moglie, lesioni personali e violenza sessuale.
La tempestiva attività di indagine, iniziata a seguito della denuncia della vittima nel mese di luglio 2019, ha permesso di ricostruire un allarmante quadro indiziario a carico dell’indagato.
L’uomo è accusato di essere I’ autore di numerose condotte vessatorie nei confronti della donna, poi diventata sua moglie, dall’inizio del fidanzamento durato circa 10 anni, proseguite poi durante il matrimonio.
Tali comportamenti, secondo la ricostruzione accusatoria avvalorata dal GIP, avvenivano anche alla presenza del figlio neonato.
In diverse occasioni le aggressioni fisiche erano tali da mettere in pericolo la vita della vittima, che in una circostanza è stata costretta, con violenza, a subire rapporto sessuale col predetto.
La donna, oltre a raccontare di episodi di violenza fisica che le cagionavano numerose contusioni ed escoriazioni, ha poi riferito di trovarsi in uno stato di ansia e timore, anche per l’abitudine del marito di fare uso di sostanze stupefacenti, motivo per cui si è reso necessario adottare un provvedimento cautelare, in considerazione della personalità dell’indagato e del pericolo di reiterazione di tali condotte.