“Le pietre crollate oggi a Pompei appartengono a un edificio famoso, l’Odeion o teatro Piccolo per questo hanno avuto l’onore della cronaca e le fonti ufficiali ne hanno confermato l’accaduto. Ma, quotidianamente intanto non si da’ notizia nemmeno ufficiosa di decine di crolli di centinaia di pietre anonime e nemmeno di pezzi di intonaco colorato e decorato che si schiantano al suolo polverizzandosi inesorabilmente”.
Lo ha detto l’architetto Antonio Irlando, presidente dell’Osservatorio patrimonio culturale, commentando i nuovi crolli di pietre avvenuti all’interno degli scavi di Pompei.
“Ogni giorno il sito visitato ogni anno da 2 mln di turisti perde un pezzo importante del suo ‘corpo’ ed in particolare della ‘pelle’ composta da tanti preziosi elementi decorativi, dalle pitture ai mosaici – ha proseguito Irlando – ha ragione l’Unesco a richiamare l’Italia per come si conserva male Pompei, per la cui salvezza non bastano i tardivi interventi straordinari del ‘grande progetto’.
Solo per ragioni fortunose le pietre crollate oggi non hanno recato seri danni ai turisti che ogni giorno a migliaia transitano sotto il muro esterno dell’Odeion”.
“A seguito dei sopralluoghi effettuati prima dell’apertura al pubblico del sito archeologico di Pompei, si è riscontrato il distacco molto limitato di alcune pietre da uno dei muri lungo Via Stabiana”.
Lo comunica in una nota la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei, spiegando che “la zona di Via Stabiana è stata già inserita tra quelle che saranno oggetto di messa in sicurezza nell’ambito dei progetti che la Soprintendenza sta bandendo in questi giorni con le risorse del Grande Progetto Pompei”.