Dopo il secondo incontro di sabato 26 novembre che ci ha visti a Via San Carlo, “Alla scoperta del Patrimonio perduto”, dove abbiamo potuto immortalare le corti degli antichi edifici sancarlini, il famoso “Mascherone” posto sul cornicione dell’edificio che fa angolo tra via Colombo e via San Carlo, accompagnati da un folto gruppo di fotoamatori, Alessandro Santulli, Antonio Pascarella, Andrea Casella, dal professore Lorenzo Di Donato che ci ha illustrato alcuni interessantissimi dettagli storici, siamo ora giunti al terzo appuntamento.
Quando gli abitanti scesero dalla montagna il primo gruppo d’insediamento si formò attorno a una torre di avvistamento, detto il “torrazzo”, ancora oggi visibile: è infatti presente sul lato destro dell’edifico che ospita la Questura e la Prefettura, un tempo Palazzo degli Acquaviva.
Un palazzo con un ampio giardino alle spalle che, prima della sua costruzione, suppliva al’assenza della Reggia. Si tratta inoltre, come tutti saprete, di una delle piazze più importanti della città, poiché è lì che è poi stato edificato il nuovo palazzo Castropignano – oggi sede del comune di Caserta – il Palazzo della Banca d’Italia ed altri edifici di interesse storico. Fino a due secoli fa Piazza Vanvitelli era la piazza del mercato, solo in seguito fu trasformata in una grande Villa Comunale, con al suo centro il noto monumento a Luigi Vanvitelli e la grande fontana.
“Negli ultimi anni – racconta Roberto Balloi, segretario dell’Associazione – la piazza che un tempo rappresentava un luogo d’incontro e vita sociale per tutti i casertani, pur conservando la sua bellezza, è in uno stato di semi isolamento, frequentata quasi solo nel suo perimetro, mentre al suo centro, (dove maggiormente risiede anche la bellezza architettonica del giardino ricco di cameliacee) è invece, se non in abbandono ma sicuramente non valorizzata nè vivificata e divenuta dunque, soprattutto nelle ore serali, luogo di prostituzione e malviventi. Noi vogliamo farla rivivere nei suoi dettagli storici“.