Sport

Emigrante Volante #4: “…La ragazza mi lascia perchè….”

Avevamo interrotto i nostri racconti in quel di Reggio Emilia parlando anche di una Caserta, quella 2015/16, che dopo un discreto inizio cominciò ad incontrare più di qualche difficoltà: Siva doveva essere il faro di quella squadra, ma qualche acciacco di troppo del prodotto di Lousville ci portò ad una sola vittoria (in casa con Pesaro) nelle ultime 6 uscite e soli 2 punti di vantaggio sull’ultimo posto.
LEGA A 2015/16 – 23/12/2015 – 13^ Giornata
SIDIGAS AVELLINO – PASTA REGGIA CASERTA: 62-70 (Nunnally, Acker 13 – Cinciarini 18).
“….abbandono lavoro e famiglia, la ragazza mi lascia perchè, in Italia in Europa e nel mondo, non c’è posto in cui non veda te!”. Un coro che tante volte mi ha accompagnato nelle domeniche al PalaMaggiò, ma che per svariati motivi non posso non associare a questa partita. Passi la prima frase, ma quel mercoledì prenatalizio davvero capii il senso di quell’amore, di un amore smisurato…per la nostra JuveCaserta. Avevo in programma la trasferta da qualche settimana in compagnia del buon Francesco Gazzillo con cui avrei commentato la partita, ma un impegno improvviso “incastrato” dalla mia ragazza fece vacillare ogni certezza. O almeno le sue, speranzosa di tenermi lontano dal Pala Del Mauro; speranze che durarono giusto il tempo di farle capire che l’avrei raggiunta al termine della partita. Fu il primo delirio di quella serata: in fondo sapete anche voi di cosa sono capaci le donne quando si arrabbiano….
Ma torniamo alla gara. Anche Avellino non navigava in ottime acque ma, dopo un pessimo avvio, stava aggiustando il suo ruolino di marcia tanto da arrivare a quel derby ad una sola vittoria dalle Final Eight, complici anche le ultime vittorie. Noi, come detto, dovevamo distanziare Torino dall’ultimo posto e, tutto sommato, le prime battute non furono nemmeno così negative: 0-4 firmato DownsJones, con Cinciarini e ancora l’ex Roma che tenevano il match in perfetto equilibrio dopo 4′ (8-8). Poi, il vuoto. Avete in mente la classica domenica amara in cui non ne va bene una? Esattamente quello che successe in quel di Avellino, con banali palle perse ed un’Avellino semplicemente più cinica e spietata. Il dominante Cervi sfruttava tutti i suoi centimetri mettendoci in difficoltà, gli esterni sapevano come colpirci, il tutto condito da rabbia e frustrazione che lasciavano il fianco scoperto al contropiede irpino. A 40” dall’intervallo lungo il tabellone recitava impietosamente 43-19, un -24 siglato dall’affondata (se non erro) di Buva che sembrava aver messo la parola fine al match. Ci girammo verso i ragazzi in curva, increduli ma sempre carichi, che, nonostante tutto, continuavano ad incitare la squadra. Ma la montagna sembrava ormai insormontabile.
Parola d’ordine: SEMBRAVA. Non a caso l’ho usata per due volte nel raccontare uno stato d’animo di totale sconforto, con un unico pensiero ricorrente: “Ci siamo intossicati anche Natale.” Ci sbagliavamo. E di tanto. Ma non potevamo sapere ciò che sarebbe successo nei successivi 20′ e nemmeno ce lo immaginavamo! Prendendo in prestito le parole di una canzone dei Negramaro…”tre minuti, solo tre minuti per…” rientrare sotto la doppia cifra di svantaggio dopo 14 minuti di sofferenze continue. Le scorribande di un acceso Siva furono finalizzate da Cinciarini che, con 9 punti in fila (2 triple ed un “2+1”), ci riportò sul 46-38. Il gelo scendeva sul pubblico di casa, l’armata bianconera stava piazzando l’attacco letale. Non era infatti finita qui, perchè Caserta continuò a colpire con Hunt che annullò i lunghi di Avellino e Gaddefors che punì con un taglio sistematico la difesa irpina. All’ultimo intervallo il punteggio recitava 53-52, con incredibile 9-29 di parziale nel solo 3° periodo. L’inerzia era cambiata ed il vento soffiava a nostro favore, nonostante un piccolo tentativo di fuga dei nostri avversari: sul 62-57 (34′) l’attacco di Avellino smise di segnare, la zona di Sandro dell’Agnello ne inceppò i meccanismi, Hunt, Gaddefors e Downs furono spietati e letali nel colpire la difesa irpina. Il Pala Del Mauro in silenzio. I nostri cori erano convinti, increduli, di una felicità inenarrabile, la nostra radiocronaca fu un sussulto, un trasporto di emozioni che non ci fece nemmeno render conto che erano saltati gli ultimi 2′ di collegamento. Parziale di 13-0 a chiudere il match, a regalarci una vittoria a cui nessuno avrebbe dato credito all’intervallo, che addirittura ci dava anche qualche speranza per la Coppa Italia. Una vittoria fantastica, che evitò di “intossicarci” le festività.

EMIGRANTE VOLANTE – Ep. 4"…La ragazza mi lascia perchè…."Avevamo interrotto i nostri racconti in quel di Reggio Emilia parlando anche di una Caserta, quella 2015/16, che dopo un discreto inizio cominciò ad incontrare più di qualche difficoltà: Siva doveva essere il faro di quella squadra, ma qualche acciacco di troppo del prodotto di Lousville ci portarono ad una sola vittoria (in casa con Pesaro) nelle ultime 6 uscite e soli 2 punti di vantaggio sull'ultimo posto. LEGA A 2015/16 – 23/12/2015 – 13^ GiornataSIDIGAS AVELLINO – PASTA REGGIA CASERTA: 62-70 (Nunnally, Acker 13 – Cinciarini 18)."….abbandono lavoro e famiglia, la ragazza mi lascia perchè, in Italia in Europa e nel mondo, non c'è posto in cui non veda te!". Un coro che tante volte mi ha accompagnato nelle domeniche al PalaMaggiò, ma che per svariati motivi non posso non associare a questa partita. Passi la prima frase, ma quel mercoledì prenatalizio davvero capii il senso di quel coro e di quell'amore, di un amore smisurato…per la nostra Juvecaserta. Avevo in programma la trasferta da qualche settimana in compagnia del buon Francesco Gazzillo con cui avrei commentato la partita, ma un impegno improvviso "incastrato" dalla mia ragazza fece vacillare ogni certezza. O almeno le sue, speranzosa di tenermi lontano dal Pala Del Mauro; speranze che durarono giusto il tempo di farle capire che l'avrei raggiunta al termine della partita. Fu il primo delirio di quella serata: in fondo sapete anche voi di cosa sono capaci le donne quando si arrabbiano….Ma torniamo alla gara. Anche Avellino non navigava in ottime acque ma, dopo un pessimo avvio, stava aggiustando il suo ruolino di marcia tanto da arrivare a quel derby ad una sola vittoria dalle Final Eight, complici anche le ultime vittorie. Noi, come detto, dovevamo distanziare Torino dall'ultimo posto e, tutto sommato, le prime battute non furono nemmeno così negative: 0-4 firmato Downs-Jones, con Cinciarini e ancora l'ex Roma che tenevano il match in perfetto equilibrio dopo 4' (8-8). Poi, il vuoto. Avete in mente la classica domenica amara in cui non ne va bene una? Esattamente quello che successe in quel di Avellino, con banali palle perse ed un'Avellino semplicemente più cinica e spietata. Il dominante Cervi sfruttava tutti i suoi centimetri mettendoci in difficoltà, gli esterni sapevano come colpirci, il tutto condito da rabbia e frustrazione che lasciavano il fianco scoperto al contropiede irpino. A 40'' dall'intervallo lungo il tabellone recitava impietosamente 43-19, un -24 siglato dall'affondata (se non erro) di Buva che sembrava aver messo la parola fine al match. Ci giravamo verso i ragazzi in curva, increduli ma sempre carichi, che nonostante tutto continuavano ad incitare la squadra. Ma la montagna sembrava ormai insopportabile.Parola d'ordine: SEMBRAVA. Non a caso l'ho usata per due volte nel raccontare uno stato d'animo di totale sconforto, con un unico pensiero ricorrente. "Ci siamo intossicati anche Natale." Ci sbagliavamo. E di tanto. Ma non potevamo sapere ciò che sarebbe successo nei successivi 20' e nemmeno ce lo immaginavamo! Prendendo in prestito le parole di una canzone dei Negramaro… "tre minuti, solo tre minuti per…" rientrare sotto la doppia cifra di svantaggio dopo 14 minuti di sofferenze continue. Le scorribande di un acceso Siva furono finalizzate da Cinciarini che, con 9 punti in fila (2 triple ed un "2+1") ci riportò sul 46-38. Il gelo scendeva sul pubblico di casa, l'armata bianconera stava piazzando l'attacco letale. Non era infatti finita qui, perchè Caserta continuò a colpire con Hunt che annullò i lunghi di Avellino e Gaddefors che puniva con un taglio sistematico la difesa irpina. All'ultimo intervallo il punteggio recitava 53-52, con incredibile 9-29 di parziale nel solo 3° periodo. L'inerzia era cambiata ed il vento soffiava a nostro favore, nonostante un piccolo tentativo di fuga dei nostri avversari: sul 62-57 (34') l'attacco di Avellino smise di segnare, la zona di Sandro dell'Agnello ne inceppò i meccanismi, Hunt Gaddefors e Downs furono spietati e letali nel colpire la difesa irpina. Il Pala Del Mauro in silenzio. I nostri cori erano convinti, increduli, di una felicità inenarrabile, la nostra radiocronaca fu un sussulto, un trasporto di emozioni che non ci fece nemmeno render conto che erano saltati gli ultimi 2' di collegamento. Parziale di 13-0 a chiudere il match, a regalarci una vittoria a cui nessuno avrebbe dato credito all'intervallo, che addirittura ci dava anche qualche speranza per la Coppa Italia. Una vittoria fantastica, che evitò di "intossicarci" le festività.Ah, ricordate la parte iniziale della trasferta? Inutile raccontarvi che chi mi aspettava ha a dir poco gongolato per 20', trasformando ogni "emozione" in rabbia". Non è stato facile per lei accettare quella vittoria, arrivata in quel modo, poi! Tornai infatti a casa con un sorriso che in quel momento non mi poteva togliere nessuno. Una rimonta del genere, non me la sarei persa per niente al mondo!Un caloroso ringraziamento a Giuseppe Della Peruta per assistenza e montaggio audio/video ed a Michele Orsi per la concessione delle immagini video.

Pubblicato da Cestisticamente Parlando – Radioprimarete su Mercoledì 15 aprile 2020

Ah, ricordate la parte iniziale della trasferta? Inutile raccontarvi che chi mi aspettava ha a dir poco gongolato per 20′, trasformando ogni “emozione” in rabbia. Non è stato facile per lei accettare quella vittoria, arrivata in quel modo, poi! Tornai infatti a casa con un sorriso che in quel momento non mi poteva togliere nessuno. Una rimonta del genere, non me la sarei persa per niente al mondo!
Un caloroso ringraziamento a Giuseppe della Peruta per assistenza e montaggio audio/video ed a Michele Orsi per la concessione delle immagini video. 
Condividi!