Clemente Russo e’ campione del mondo pesi massimi dilettanti per la categoria 91 kg. Il pugile casertano, in finale nella 17esima edizione degli Aiba World Boxing Championships, in corso sul ring kazako della Baluan Sholak Palace of Culture di Almaty, ha sconfitto il russo Evgeny Tischenko per 3-0 (29-28; 29-28; 29-28). Clemente Russo, cresciuto a Marcianise e soprannominato ‘Tatanka’ per il suo modo di combattere (‘tatanka’ e’ il nome con cui i pellerossa Apalaci chiamavano il bisonte sacro), e’ il pugile con il maggior numero di incontri disputati di tutte le categorie e di tutte sigle dilettantistiche della boxe italiana. Ha vinto il mondiale dei Dilettanti a Chicago 2007 e due medaglie d’argento alle olimpiadi di Pechino nel 2008 e a Londra nel 2012.
Ha vinto anche un bronzo agli Europei Juniores del 1998, cinque titoli italiani, i mondiali militari del 2004 e la medaglia d’oro ai Giochi del Mediterraneo di Almeria del 2005. Alle Olimpiadi di Pechino ha vinto la medaglia d’argento, perdendo in finale con il russo Rachim Cakchiev. E’ stato il portabandiera della nazionale italiana nella cerimonia di chiusura delle Olimpiadi del 24 agosto 2008. Il 16 agosto 2008 lo scrittore Roberto Saviano ne ha fatto un profilo sull’Espresso pubblicato nel suo libro ‘La bellezza e l’inferno’. A ottobre 2008 ha partecipato al reality show di Italia 1 ‘La Talpa’, arrivando secondo. Nel 2009 ha accettato di interpretare se stesso nel film ‘Tatanka’ di Giuseppe Gagliardi, ispirato allo scritto di Saviano, venendo per questo sospeso dalla Polizia di Stato per tutto il periodo delle riprese cinematografiche. Il 27 maggio 2011 ha vinto la finale individuale del Wsb per i pesi massimi (+91 kg) ed e’ diventato campione del mondo Individuale 2011 ottenendo la qualificazione diretta ai Giochi Olimpici di Londra 2012. Nel gennaio 2012 ha lasciato la squadra delle Fiamme oro, ed e’ entrato a far parte delle Fiamme azzurre della polizia penitenziaria
Il 21 marzo 2012 Italia 1 manda in onda la puntata zero del format ‘Fratello maggiore’, un programma incentrato sui problemi giovanili, nel quale Clemente Russo aiuta gli adolescenti con evidenti problemi di comportamento in famiglia e nel sociale ad avere un atteggiamento diverso e piu’ costruttivo, educandoli allo sport. Il 2 maggio 2012 ha vinto con il Team Dolce e Gabbana Milano la World Series of Boxing. Dal 2 giugno 2012 e’ entrato a far parte dei professionisti firmando un quinquiennale con la Apb, nuova sigla professionistica dell’Aiba. L’11 agosto 2012 ha vinto l’argento alle Olimpiadi di Londra nella categoria dei pesi massimi, perdendo la finale contro l’ucraino Oleksandr Usyk. E ora l’ultimo successo. Per il 31enne pugile di Caserta si tratta dunque del secondo titolo iridato in carriera dopo quello conquistato a Chicago nel 2007.
Russo ha dominato le prime due riprese agevolmente, cosa che gli ha consentito di accumulare un vantaggio incolmabile per il pur forte Tischenko, che non e’ mai riuscito a evitare i colpi di ‘Tatanka’. Nella terza poi l’azzurro si e’ limitato a controllare l’avversario. Grandissima emozione per lui e per tutti gli amanti della Noble Art nel momento della cerimonia di premiazione, officiata per l’occasione dal vicepresidente Aiba e presidente onorario Fpi Franco Falcinelli. L’Italia conclude questo mondiale con un eccellente bottino fatto di un oro (Russo) e i due bronzi di Valentino nei 60 kg e Cammarelle nei +91 kg.
“Clemente e’ stato immenso e ha dimostrato ancora una volta di essere un fuoriclasse della boxe – le parole di un emozionato Raffaele Bergamasco, responsabile tecnico della Nazionale – anche stavolta ha disputato un match di livello assoluto, mettendosi al collo uno strameritato oro. Non trovo le parole giuste per descrivere cosa sto provando in questo momento, perche’ e’ la mia prima medaglia da responsabile della nazionale. La mia gioia non deriva soltanto da questo oro e dai due bronzi di Cammarelle e Valentino, ma dall’orgoglio di aver portato questi 10 favolosi ragazzi ad Almaty. Anche chi non si e’ messo al collo una medaglia si e’ comportato benissimo. Qui in Kazakhstan non ho visto dieci singoli boxer, ma una squadra di pugili unita e compatta. Questo e’ il risultato piu’ grande che sono riuscito a ottenere“.