Mi si obietterà: ma in questa rubrica non si parla solo di Classifica? Si è vero, prima però voglio sottoporvi un problemino di terza media….
Premessa:
Milano è certamente la squadra più forte del campionato con un budget maggiore di almeno quindici volte a quello della nostra Juve. Re Giorgio, dopo aver speso oltre cinquanta milioni (che si scrivono € 50.000.000,00…), ha detto al ragazzo che gli cura il “negozio” (Livio Proli) che quest’anno si DEVE vincere e non baderà a spese. Quindi fuori Hairston – nonostante uno stipendio, che corre, da 1,5 milioni all’anno (Caserta ci farebbe due campionati!) – che può allenarsi, ma non con la prima squadra; Chiotti (che costa quanto uno dei nostri starter) può fare il turista in Europa, ma al Forum ci va da spettatore; per Kangur, poi, si prevede un sostituto da 400.000 $ per meno di tre mesi. Dulcis in fundo come direttore della comunicazione è stato inchiostrato Claudio Limardi, uno dei migliori giornalisti italiani di basket, con relativo (giusto) adeguato compenso superiore a tanti USA di fascia bassa.
Svolgimento:
la Corazzata, alla terza, va a Caserta e se il trio Lescano (le ragazze cantavano, gli altri… fischiano) non avesse assegnato 14 liberi al supertiratore Langford, si parlerebbe del terzo miracolo bianconero.
Quest’ultimo argomento ci induce ad una riflessione: ma è giusto appassionarci così tanto alla Classifica? E ancora: la classifica finale rispecchierà i reali valori in campo, o sarà solo il risultato del protagonismo di certi orangemen?
Immaginate se in un Pistoia-Cremona (ma potrebbe essere anche un Pesaro-Montegranaro o un Caserta-Pistoia dell’ultima giornata), match in cui i punti pesano il triplo in ottica salvezza, il Martolini di turno sfoderasse una performance come quella del PalaMaggiò di domenica scorsa: siamo/siete assolutamente sicuri che non possa scapparci l’invasione di campo, o il gesto di un folle? Tutto ciò per le disposizioni impartite da Facchini su tecnici, antisportivi et similia. Stanno protestando tutti, ma nel Palazzo (arbitrale) il silenzio è assordante.
Ma i “questi di cui sopra” si rendono conto che i tifosi pagano per vedere le gesta dei vari Moss, Moore, Lakovic & Co. e non il delirio di onnipotenza, con conseguente eccitazione, di alcuni orangemen?
Il basket italiano ha bisogno di eroi positivi e di riultati, dell’isteria e del despotismo non sa che farsene.
Il nostro è uno sport, tutto sommato, esatto e le tossine inoculate pervicacemente, ogni domenica, potrebbero rompere il giocattolo, per cui sarebbe opportuno fermarsi ora che è ancora possibile, anche se è ormai allarme rosso. La roulette russa dei tecnici a cappella potrebbe costar caro a tutti e credo che una riflessione debba essere chiesta, a gran voce, dalle società di A, altrimenti noi (squadre e tifosi) ci giochiamo il nostro campionato nei Palazzi gremiti, facendo arbitrare semmai i due gm, e “loro” (gli orangemen) si giocano il proprio torneo, fischiandosi tutti i tecnici che desiderano (dando sfogo alle loro voglie) nel silenzio di qualche palestrina di paese.
Ciò doverosamente premesso (occhio alle lacrime di coccodrillo per una evitabile, ma possibile tragedia), ritorniamo alla nostra rubrica.
Tuttora indecifrabile il futuro con ben nove squadre in testa a 4 punti (prima del posticipo del lunedì) e due a zero: Cremona e Pistoia. Milano ha iniziato a giocare e sembra aver messo le mani sul torneo e aspetta di vedere cosa farà Siena.
A lombardi e toscani, nel prossimo turno, toccheranno Sassari e Milano, con prevedibile carico emotivo per game 5 che vedrà al PalaCarrara il primo scontro-salvezza della stagione. Gresta spera nel pronto recupero di Chase ma…
Pesaro, dopo il blitz in Irpinia, le ha prese da noi e (di brutto) dal Sancho a Cucciago e alla prossima riceve Siena…
Montegranaro, dopo la vittoria…Bon, chiede agli altri due derby con Bologna e Pesaro punti-tranquillità.
Ancora troppo presto per fare pronostici, ma alcuni elementi fanno riflettere: Avellino, dopo aver regalato due punti a Pesaro, ha iniziato a giocare ed ha ridimensionato Roma. Venezia, oltre la Laguna, non “quaglia”. Brindisicerca, al PalaPentassuglia, i 30 punti che le varrebbero i playoff (e l’impresa non è peregrina considerato come ha liquidato Milano e distrutto Cremona senza Bulleri e Zerini). La Cantù casertana (per il Gentile simpatico 17) in casa non stecca ed in fondo ha perso a Sassari, per cui Roma sarà il suo primo banco di prova.
Nell’anticipo di Reggio la Nostra dovrà liberarsi, immediatamente, della delusione per non aver saputo cogliere l’occasione di battere la Favorita, tornando a sudare in difesa perché solo sprigionando il fast break Hannah e soci potranno evitare il rischio (concreto) di impantanarsi nelle zone di Menetti.
I biancorossi, dopo la sberla di Varese ed il trionfo su Siena, sono incappati in una inopinata sconfitta nel derby con la Sutor (un tecnico a Bell – toh ma guarda un po’…- ha indirizzato verso Daniele il derby dei Cinciarini); quella con la JC diventa perciò una gara importantissima per saggiare le reali possibilità ed ambizioni degli emiliani.
Alla prossima e buon basket a tutti!
(Eugenio Simioli)