I recenti danneggiamenti vandalici dei Giardini di Villetta Padre Pio sono solo l’ultimo episodio di una catena di eventi che riguardano quest’area, il cui verde era già condannato a morte e che, con tanto lavoro, sacrificio e impegno, le Associazioni casertane sono riuscite a restituire alla Città.
La mancanza sia di una recinzione che di vigilanza (quella elettronica funziona? E’ possibile identificare i responsabili?) sono condizioni che favoriscono i devastatori di Villa Padre Pio, persone che quindi rimangono regolarmente impunite.
Quando le telecamere inquadrano i malintenzionati dovrebbero intervenire le FF.OO.: ciò costituirebbe un immediato deterrente per ulteriori raid vandalici.
Ed ancora: ignote mani capitozzano gli alberi in città, senza che nessuno se ne accorga; le aree verdi sono spesso o chiuse o semiabbandonate, se non quelle curate dai cittadini; quella che in tutte le città è la normale “cura del verde“ (le piante sono esseri viventi e vanno curate, la manutenzione venga riservata alle inanimate strade o ai lampioni) da noi si trasforma in un immediato allarme da parte dei cittadini più sensibili, per timore di potature indiscriminate e selvagge, come già accaduto nel passato.
Ci sono voluti anni di battaglie per sperare di non vedere tagliati i pini di Via Unità Italiana oppure per salvare i già citati alberi di Villa Padre Pio, mentre in altre città forse il problema non si sarebbe neppure posto.
Non si intravede per questa Città, a parere del WWF Caserta, alcun progetto che guardi ad un futuro sostenibile, specie tutte quelle buone pratiche per contrastare il riscaldamento globale (trasporto pubblico, energie rinnovabili, gestione rifiuti, verde urbano).
A questo proposito recentissime sentenze del Consiglio di Stato (sent. n. 9178/2022) e del TAR Abbruzzo (sent. 105/22) hanno dato un indirizzo giurisprudenziale per l’obbligo di tutela del verde pubblico da parte di tutte le Amministrazioni, fatto salvo reali casi di rischio di pubblica incolumità.
Allo scarso senso civico di una parte della città e al disamore per i beni comuni si somma una cultura amministrativa che considera troppo spesso il verde urbano unicamente come capitolo di spesa e non invece come voce attiva del bilancio comunale, non come ricchezza ma come problema: Caserta è solo questo?
( Comunicato Stampa del Panda Team del WWF Caserta )