Chiesta la scarcerazione del consigliere regionale del Pdl Angelo Polverino, arrestato la scorsa settimana nell’ambito dell’indagine su appalti assegnati irregolarmente a ditte vicine ai clan per i servizi di pulizia nelle strutture ospedaliere dell’Asl Caserta.
Il suo legale, Vittorio Giaquinto, ha presentato appello al Tribunale del Riesame.
Sabato pomeriggio, dopo essere stato ricoverato all’ospedale di Santa Maria Capua Vetere per un malore dopo il blitz, il consigliere regionale del Pdl era stato ascoltato dal gip Isabella Iaselli e dai pm Luigi Landolfi e Anna Maria Lucchetta. Nell’interrogatorio, Polverino avrebbe sottolineato di non poter conoscere le conversazioni e le illazioni fatte da altri sul suo conto, “soprattutto se si tratta di avversari politici“.
Intanto, continuano le indagini all’interno dell’ospedale San Sebastiano e Sant’Anna di Caserta. La commissione di accesso, insediatasi lo scorso luglio e guidata dal vice prefetto Umberto Cimmino che collabora con il vice questore aggiunto Mario Vola e i comandanti delle compagnie di carabinieri e finanza di Caserta, il capitano Raffaele Romano e il tenente Silvia Sonzogni, ha chiesto una proroga di tre mesi. Il collegio di esperti nominati dal prefetto, che dovrebbe concludere il suo lavoro agli inizi del 2014, ha l’incarico di vagliare gli atti amministrativi firmati tra il 2006 e il 2010 e di analizzare i documenti di stipula di contratti con ditte che hanno ottenuto appalti nei vari settori.