Il Consiglio Comunale di Caserta ha approvato una delibera con la quale tenta di fare chiarezza sulla questione dello stralcio parziale e sulla rottamazione dei crediti fiscali che non viene concessa ai cittadini casertani.
“Nel periodo che va dal 2000 al 2002 – ha spiegato l’assessore alle Finanze, Gerardina Martino – non esistono cartelle di importo inferiore ai 1000 euro. Pertanto, in termini concreti, la questione non si pone”.
Nel periodo considerato, l’agente di riscossione (si fa riferimento a somme fino ai 1000 euro) era Ader (Agenzia delle entrate-riscossione). Il Comune non può aderire a stralcio parziale e rottamazione in quanto “avendo dichiarato dissesto il 23 aprile 2018 – ha aggiunto Martino – i crediti rientrano nelle competenze dell’Osl (Organismo straordinario di liquidazione) e non dell’Ente”.
Per quanto concerne, invece, il periodo che va dal 2003 in poi, “il Comune di Caserta – aggiunge il Sindaco, Carlo Marino – non può aderire in quanto la legge Finanziaria appena approvata, anche dai parlamentari locali, lo vieta. Essa, infatti, consente lo stralcio parziale e la rottamazione solo agli enti in cui i crediti vengono gestiti da Ader. Noi, al pari della stragrande maggioranza degli altri Comuni italiani, abbiamo affidato ad un concessionario il servizio di riscossione dei tributi. Pertanto, ci è impedito per legge di utilizzare questo strumento. Come ANCI abbiamo più volte sollecitato il Governo nazionale ad estendere questa possibilità anche ai concessionari. Purtroppo l’attuale Esecutivo ha mostrato una totale chiusura”.
Questa motivazione non è affatto condivisa ed è pertanto fortemente contestata dall’opposizione.
“Inspiegabile la posizione di PD e delle altre forze della sinistra che compongono la maggioranza Marino. Dinanzi alla possibilità – hanno dichiarato i consiglieri comunali Maurizio Del Rosso e Gianpiero Zinzi – di aiutare i cittadini, cogliendo appieno le opportunità concesse dal Governo di centrodestra con l’ultima manovra finanziaria sullo stralcio delle cartelle fiscali, loro decidono di impedirlo. La nostra è una visione liberale di buon governo e che tende la mano a chi è in difficoltà. Prendiamo atto, invece, che quella dell’amministrazione di Caserta è una posizione punitiva nei confronti dei cittadini e statalista i cui danni già prodotti a Caserta non si contano”.