La protesta contro la legge di stabilità è partita anche a Caserta e provincia, ma nella nostra terra è caratterizzata anche come protesta verso la “terra dei Fuochi”. Ed è una protesta concretizzata con l’occupazione degli istituti scolastici. 16 le scuole occupate in provincia di Caserta dopo la prima notte di mobilitazione, su 56 istituti superiori presenti in tutta la provincia, compresi i paritari..
Lo scorso venerdì i rappresentanti dei vari istituti, Napolitano del Giannone, Morelli e Pugliese del Manzoni, Santinelli, Del Giudice e Crocco del Diaz, hanno tenuto un incontro con gli studenti per decidere sul da farsi.
Poco prima a Santa Maria Capua Vetere si era tenuta un’assemblea che ha visto coinvolto oltre 500 studenti – anche da Capua, Calvi e Teano – nella villa comunale.
Subito dopo, sono partite le occupazioni. A Caserta occupazione al liceo scientifico Diaz (circa 80 studenti – su 1800 alunni – sono rimasti a dormire nelle aule, nonostante il freddo più che pungente), al classico Giannone, al tecnico-industriale Giordani, al liceo Manzoni ove sono state intavolate dagli studenti le diverse iniziative per dare vita al programma delle attività, anche in cogestione. E, contemporaneamente, nelle scuole casertane occupate, ci si è organizzati anche per far partire la raccolta differenziata dei rifiuti.
A Maddaloni occupazione al liceo scientifico Nino Cortese.
A S. Maria C.V. occupati il Liceo Artistico, l’IPSIA ‘Righi’, l’Itc ‘Da Vinci’, l’Itg Nervi e il liceo scientifico Amaldi, il Liceo Classico ‘Cneo Nevio’ che ha anche emesso la seguente nota: “Abbiamo iniziato quest’anno un percorso concreto e coerente per portare alla luce e denunciare, nel nostro piccolo, le problematiche e i disastri della nostra terra. Dal corteo del 12 ottobre, in cui 1000 studenti sammaritani scesero in piazza nonostante una pioggia incessante, sino allo scorso 16 novembre, dove un pullman intero di ragazzi di questo Liceo si unirono autonomamente al Fiume in piena a Napoli, insieme ad altre 100.000 persone. Questo nostro percorso ha avuto una forte accelerazione quando nelle passate settimane decidemmo di dar vita ad un movimento molto più ampio, ad uno tsunami che coinvolgesse tutte le scuole della zona. Uno tsunami che questa mattina, lunedì 25 novembre, ha visto il suo arrivo in tante scuole campane, con migliaia di studenti pronti ad alzare la voce al grido di “Occupiamo il Paradiso”. Uno tsunami che avesse come suo obbiettivo primario quello di scuotere le coscienze di tanti giovani inconsapevoli della merda che ci circonda. Sveglia ragazzi! Non possiamo più permetterci di rimanere con le mani in mano, non possiamo più permetterci di passare del tempo seduti fuori ad un bar, sempre concentrati a studiare e con la testa sui libri. Apriamo gli occhi, alziamoci da queste sedie e giriamoci intorno! Se non ci muoviamo subito, fra 20 anni moriremo tutti. In soli 4 anni i morti per tumore nella province di Napoli e Caserta sono aumentati del 50%. E le istituzioni continuano a dire che è colpa dei nostri errati stili di vita. Vi parlo con una voce piena di rabbia – ha detto il rappresentante di istituto Pasquale Pellegrino – di chi ha vissuto l’ingiustizia di questo dolore in prima persona. Basta, questo non si può più accettare! Attraverso questa forma di lotta che andremo a vivere insieme, come un’unica e grande famiglia, dimostreremo a tutti quei ‘grandi’ incompetenti come noi giovani possiamo e dobbiamo essere realmente padroni del nostro futuro! Proporremmo un modello scolastico diverso, dove gli studenti sono soggetti attivi, liberi di dar sfogo ai propri sogni e ai propri pensieri, e non delle brutte statuine che si fanno la guerra tra di loro per ottenere un misero voto numerico in più. Da oggi diventeremo la famiglia più bella e grande al mondo, capace di proporre e di produrre. Noi siamo il Liceo Classico Cneo Nevio, da qui nascerà la società del domani. Vogliamo essere fieri della nostra terra e vogliamo poter dire, un giorno, di essere rimasti qui, nel luogo dove siamo cresciuti, come soldati in trincea… ma che dopo questa guerra, ne sarà valsa veramente la pena”.
Questo il comunicato ufficiale del Movimento Studentesco Casertano:
“Siamo gli studenti di Terra di Lavoro, una provincia un tempo nota per la fertilità e per la bellezza delle sue terre. Viviamo oggi, tutto il peso delle scelte scellerate di chi, politici e camorristi, hanno condotto l’impoverimento e la devastazione di questi territori. Siamo i figli di quella generazione che, asservita alla logica del profitto subito, ha condannato la propria stessa prole sancendo un fallimento che è totale e che viviamo in piena consapevolezza.
Già il 12 ottobre siamo scesi in piazza nella nostra città per riprenderci il diritto alla parola, denunciando quella ‘collaborazione’ Stato-Camorra che per più di venti anni ha esaurito ogni risorsa e devastato l’itero territorio. Il 16 novembre, assieme a tutte le popolazioni campane, abbiamo attraversato il ‘fiumeinpiena’ che ha riempito le strade di Napoli. Ci siamo svegliati e non intendiamo riaddormentarci. Di fronte all’incapacità se non alla criminosità di chi ha fino ad oggi amministrato questi territori ci assumiamo la piena responsabilità di tracciare un percorso alternativo, un modello alternativo di società, in cui valga la pena crescere e vivere.
Facciamo dunque un appello a tutti gli studenti della Regione, lanciando una campagna di occupazioni che veda come punto di partenza un’assemblea pubblica, chiamata per il 19 novembre, nella villa comunale di Santa Maria Capua Vetere alle ore 17.30. Facciamo inoltre appello e richiediamo l’unità delle lotte per un modello alternativo di sviluppo, che le nostre scuole occupate siano attraversate da chi, come noi, si scontra quotidianamente in questi problemi.
Le rivendicazioni del Movimento Studentesco Casertano:
1. Ritiro di tutte le ‘controriforme’ dell’istruzione, dalla Zecchino-Berlinguer al ‘contentino’ della Riforma Carrozza
2. Didattica di qualità, libri in comodato d’uso, iscrizione gratuita a scuole e Università, contro il numero chiuso all’Università
3. Reale democrazia nelle scuole e nelle Università, contro ogni forma di repressione, per il reale protagonismo degli studenti
4. Difesa del diritto al lavoro, no alla precarietà, no agli stage non pagati, salario garantito per tutti, assunzione immediata dei precari alla scuola
5. Per la costruzione di un nuovo Welfare: diritto alla casa, diritto al trasporto pubblico e gratuito, diritto alla salute
6. Contro il Biocidio delle popolazioni campane, stop ai roghi tossici e agli sversamenti di rifiuti tossici, sì alla caratterizzazione dei terreni inquinati, bonifiche sotto controllo popolare, no agli impianti inquinati, per un piano alternativo regionale dei rifiuti
7. I soldi per le bonifiche e per rifinanziare l’Istruzione Pubblica si devono trovare tagliando le spese militari, gli ancora lauti stipendi dei parlamentari e dei supermanager, le grandi opere inutili (Tav, Muos, Ponte e tante altre), i finanziamenti alla scuola privata, oltre che attingendo al patrimonio sequestrato alla camorra
8. Per l’unità delle lotte, contro la crisi, il biocidio e l’attacco alla Scuola Pubblica, per un diverso modello di società, più giusto e più equo”.