Provincia di Caserta

“Mio figlio? No, mio fratello!”

Un autotrasportatore sidicino ha citato in giudizio moglie (ex) e padre. Per un’assurda fatalità riesce a scoprire che il bambino avuto dalla moglie dieci anni orsono è figlio del padre, ovvero suo fratello…

Un caso tanto assurdo quanto incredibile, quello che si è scoperto a Teano, qualche giorno fa. Un autotrasportatore di 40 anni, durante un breve ricovero per effettuare esami specialistici e controlli medici, scopre che era rimasto sterile da circa 20 anni a seguito di una patologia tanto banale, la parotite, meglio conosciuta come “orecchioni”, ma in alcuni casi pericolosa se la cura non viene effettuata secondo i criteri stabiliti, portando in casi rari anche alla sterilità nelle persone adulte.

E così il nostro 40enne, all’inizio degli anni 90′ quando si ammalò della parotite, fece il decorso normale e senza avvertire alcun sintomo, non si accorse che il suo apparato riproduttivo, sebbene funzionale, aveva perso le capacità di concepimento.

Una spiegazione che non riusciva a darsi, il protagonista di questa incredibile vicenda, tanto più perché contornata dalla nascita di un bambino circa dieci anni orsono, che, oltretutto, gli somigliava perfettamente.

A quel punto però è scattata la molla nell’autotrasportatore ed ha prima chiesto (invano) spiegazioni alla consorte e poi ha dato l’avvio all’esame del DNA suo e del bambino. Il risultato che è venuto fuori era di una compatibilità di circa il 40%, ovvero quel piccolo innocente era comunque nato nell’alveo della sua famiglia, ma non certamente da colui che è stato indicato per dieci lunghi anni come il padre. Ed a proposito di padre, l’uomo si è rivolto ad un legale, sia per chiedere la separazione dalla moglie e sia per citare in giudizio i familiari a lui vicini per far si che venissero sottoposti all’esame del DNA.

Solo a quel punto, proprio suo padre, ovvero il papà dell’autotrasportatore, un 62enne ancora nel pieno delle sue forze, spiegava al figlio che il bambino l’aveva concepito lui con colei che sulla carta era sua nuora! Insomma il 40enne è sprofondato nel dolore, poiché in un colpo solo aveva realizzato che il rapporto con la moglie era finito, così come quello con il padre e ancor più sempre tra suo padre e sua madre.

Una vicenda grottesca che se non fosse drammatica, potrebbe essere degna delle migliori rappresentazioni del grande Kafka. Intanto per l’autotrasportatore si prospettano due lunghi giudizi, quello con la moglie a cui ha chiesto la separazione con addebito e quella che riguarda la pratica di disconoscimento del figlio e conseguente addebito a suo padre che lo ha concepito. Praticamente, invece di aver avuto la “grazia” di un figlio, ha ricevuto il “dono” di un fratello…

(Fonte: CaiazzoRinasce.net)

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