Well done Wena. Si usa spesso dire che “la musica è un viaggio” e questo disco, questa presentazione lo sono stati in molti modi diversi. Un viaggio individuale, artistico e di vita che è cominciato lontano dal City Hall gremito e ancora più lontano porterà l’artista casertana, ne siamo sicuri. E’ stato un viaggio inteso come esperienza collettiva, di noi che aspettavamo questa presentazione , che girandoci attorno lì sotto al palco ci riconoscevamo quasi tutti.
Noi di Radio Prima Rete abbiamo sempre, possiamo dirlo senza timore di smentita, creduto in Wena e questa serata (presentazione del primo lavoro discografico di Wena dal titolo “A part of me”) e questo pubblico sono per noi una gioia ed una soddisfazione. Non era la prima volta che aspettavamo un’esibizione della soul sister e di certo non è stata nemmeno l’ultima sapendo bene cosa ci apprestavamo ad ascoltare, eppure ogni volta si resta sorpresi per lo spessore della musica proposta. E’ stato un viaggio oltre la nostra terra, quella casertana, a cavallo di una musica senza tempo come quella Soul, fatta di indiscussa qualità. Wena scherza sul palco: finalmente anche lei, con un disco all’attivo, può dirsi musicista a tutti gli effetti, anche se ha ancora molto da studiare, molti palchi da calcare e strada da fare ne avrà. Ma il “groove”, quello non lo impari, non hai maestri che possano insegnartelo, lo puoi solo sentire, o come la Nostra, averlo, stop. Eravamo a Caserta, eravamo di Caserta, ma sembravamo essere di tutto il mondo, potevamo essere ovunque, come ci si sente quando nasce qualcosa di bello, di importante. “A part of me”, il primo lavoro di Wena, è qualcosa di importante.
La musica si evolve velocemente, ormai oltre il disco per l’artista contano i live, e Wena ha nei live il suo pezzo forte. I suoi “souldiers” sono impeccabili, sezione fiati, coristi e sezione ritmica in grande evidenza scandivano i tempi e gettavano trame musicali in cui la voce black per eccellenza di terra di lavoro sapeva insinuarsi presentando i nuovi pezzi inediti come “Live Well” e “Some Snapshot” che aprivano il set mettendo subito in chiaro le cose. Una qualità che difficilmente ritroviamo in formazioni nostrane ma anche nazionali. Eravamo a Caserta dicevamo, ma con una musica così potevamo essere ovunque, e di sicuro uno stile come quello di Wena di confini ne ha ben pochi. L’esibizione esplora vari generi, come quando sul palco salgono gli “special guest” Funky Pushertz, compagni di palco portando il loro hip hop molto serrato con cui Wena si trova a suo agio esattamente come poi, senza poi scomporsi minimamente si siede sullo sgabello, fa spegnare le luci e ci stende tutti con un pezzo lento ed intenso.
Poi riecco classici come “So Real”. Prima c’era stato spazio per nuovi brani come “A place” con cui affronta temi molto cari a lei, legati al suo impegno animalista nella città di Caserta. Appena prima di chiudere chiusura ecco “”My time” con cui esce definitivamente allo scoperto la fatica, la forza di volontà e l’intensità di tutto l’album, un pezzo del genere spiega più di tante parole su cosa significhi essere un artista e quanto ci sia di lei dietro questo disco. E’ poi la volta di “Everything”, dei saluti, dei fiori, degli applausi e delle dediche sui dischi avidamente tenuti tra le mani. Well done Wena
(Raffaele Calvanese)