Enti Provincia di Caserta

Le conseguenze dello “tsunami” all’Ordine dei Medici di Caserta: “spiaggiata” la coppia Guida-Piscitelli, parte ora il “piano b”?

Nei desideri doveva essere una “marcia trionfale“; invece è stata una sonora sconfitta decretata dalla stragrande maggioranza dei medici e degli odontoiatri che si sono recati lo scorso weekend a votare per il rinnovo del Consiglio Direttivo del proprio Ordine professionale, molti dei quali non hanno fatto mistero del loro fastidio verso un surreale clima elettorale artificiosamente creato “per l’occasione“, tipico più di una elezione amministrativa per eleggere un improbabile sindaco nel comune di “Panecuocolo” che non invece la rappresentanza quadriennale di un ordine di seri professionisti impegnati in sanità.

A scontrarsi due “liste“: quella del consiglio direttivo uscente denominata “Evoluzione” e quella che doveva – nelle intenzioni della sua massima rappresentante – rimettere ordine nell’ordine denominata “Sintesi“.

E’ finita 15-0, davvero – è proprio il caso di scrivere! – con estrema ed inequivocabile “sintesi“! Insomma, una figuraccia!

Persino doppia considerato poi che, a conti fatti, la stessa capolista Antonella Guida è risultata alla fine neanche la più votata della sua stessa lista tanto da suscitare persino il commento sarcastico, fatto ad alta voce da qualche medico presente, sul numero di posizione conseguito dalla Guida nell’elenco finale dei votati.

Ed anche il tentativo, a sconfitta conclamata, di “indorare la pillola” diffondendo una nota di soddisfazione del risultato raggiunto in soli due mesi è apparso ai più per nulla credibile. Altro che due mesi! E’ da quasi un anno che circolava la voce dell’intenzione della “direttrice da ben 13 anni” (…se questo non è un record, poco ci manca!) di quel Palazzo della Salute che dovrebbe essere la sua incontrastata roccaforte.

A nulla sono valsi i messaggi della presidente in pectore su vari web, su migliaia di messaggi Whastapp o inviati via mail tramite Linkedin (…a cui tanti medici si sono ritrovati “iscritti” senza averne mai fatto richiesta, alla faccia della difesa della privacy), le passeggiate in compagnia del “fido scudiero” in tutte le sedi ASL e nei vari ospedali, ecc. ecc.. Anzi, a ben considerare, proprio a nulla no in quanto è stata probabilmente l’estrema ed artificiosa politicizzazione ad indispettire la stragrande maggioranza degli aventi diritto al voto, persino richiamando alle urne coloro che da un pò non brillavano per attiva partecipazione.

Infatti, a proposito di politicizzazione, la coppia Antonella Guida-Alfonso Piscitelli (nella foto di copertina) fin dalle prime battute ha chiamato alla mobilitazione tutti i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia dell’intera provincia per poi reclutare come sponsor anche il prof. Giovanni Francesco Nicoletti, quello che, per essere nominato Rettore dell’Università, dalla sua Catanzaro è dovuto migrare a Caserta e che pare si sia impegnato nella buona riuscita, sicuro che ciò gli avrebbe poi valso il piazzarsi in “pole position” quale candidato governatore della Campania per il centrodestra. Tra gli sponsor a condividere la figuraccia persino la CISL e la UIL che si sono fatte coinvolgere sconfessando le loro origini e la loro storia (a differenza della CGIL che, alla proposta di “piazzare” un suo candidato nella lista “Sintesi“, ha opposto un netto rifiuto, “guadagnandosi” così un successivo tentativo di estromissione dai propri posti di lavoro nel Palazzo della Salute di 4 suoi iscritti. Ne è conseguita una denuncia della CGIL per “condotta antisindacale” ai danni della Guida).

Ma questa elezione, secondo i soliti “beneinformati“, doveva essere la prova generale per quella ben più importante del prossimo ottobre relativa al rinnovo del consiglio regionale della Campania. Infatti, se la Guida fosse riuscita nell’intento di diventare presidente provinciale dell’ordine dei medici, allora avrebbe autorevolmente potuto chiedere la candidatura in Fratelli d’Italia al posto del consorte il quale, a sua volta, da consigliere regionale uscente avrebbe poi, eletta la moglie in regione, potuto a ben donde reclamare una sua candidatura al prossimo parlamento nazionale.

Congetture, fantasie, illazioni?

Certo, ora si può dire e scrivere tutto ed il contrario di tutto …anche perché comunque lo smascherato progetto originario è saltato al primo step per cui tocca rivedere tutti i piani, caso mai sondando appena possibile anche la riuscita per le prossime regionali di un piano b e cioè la creazione – e per Piscitelli non sarebbe la prima volta! – di un “lista civica” da inserire nella coalizione di centrodestra. L’ex sindaco di S. Maria a Vico è infatti “nato” cosentiniano all’ombra di D’Anna per poi essere folgorato sulla via di …De Luca per poi tornare nel centrodestra con Fratelli d’Italia. Ma è proprio nel partito della Meloni che la coppia Guida-Piscitelli, pur tollerata, non è comunque vista di buon occhio essendo ritenuti entrambi politicamente inaffidabili tant’è che in questa “prova generale delle elezioni dell’ordine provinciale dei medici” ha pesato non solo il silenzio degli onorevoli (in particolare di Gimmi Cangiano che ancora non ha digerito lo “sgarro” fattogli da Piscitelli alle ultime regionali), ma anche – e soprattutto! – il richiamo imperioso a stare composti nei ranghi, impartito pur senza proferir pubblicamente parola dalla senatrice Giovanna Petrenga, plenipotenziaria nel territorio casertano, ai consiglieri comunali “meloniani” dell’intera provincia in precedenza contattati dalla coppia dei coniugi di Arienzo.

Chiudiamo ritornando sulle recenti elezioni dell’ordine dei medici di Caserta per ricordare che le norme prevedono, in un qualsiasi ordine professionale, che tutti gli iscritti possono essere votati, anche quelli che non si sono candidati in alcuna lista. Di conseguenza vengono eletti coloro che singolarmente prendono il numero più alto di voti.

Si chiama democrazia diretta e non ha nulla a che spartire con la democrazia rappresentativa che vige – giustamente! – in caso di elezioni amministrative e/o politiche dove, non essendo previste candidature individuali, deve essere garantito – ripetiamo: giustamente! – il diritto di rappresentanza anche alle minoranze.

Per le sole professioni sanitarie poi, dal 2018 con la legge n.3 l’allora Ministro della Salute Beatrice Lorenzin stabilì il sistema delle “liste“, adottato per “semplificare la modalità di voto e facilitare il relativo spoglio“. In altre parole, onde evitare che i votanti siano costretti a scrivere tutti i nomi e cognomi sulla scheda (quanti cioè sono i componenti da eleggere), si è permesso di raggruppare i nominativi in una lista omnicomprensiva.

Tale legge salvaguarda però anche il diritto del singolo iscritto non presente in alcuna lista ad essere votato a patto (e questa è un’altra novità!) che questi presenti ufficialmente la propria candidatura prima dello svolgimento delle votazioni.

Quindi, se un professionista vuole votare una parte dei candidati di una “lista” ed altri presenti in un’altra “lista” oppure inserire nella scheda anche un singolo iscritto ufficialmente candidatosi, è suo diritto, ma in questo caso è costretto a scrivere tutti i nomi e cognomi sulle schede per quanti sono i componenti da eleggere. Ecco perché ci sono state 842 schede con voti “non di lista” che hanno, per esempio, prodotto il risultato che la Guida non sia stata neanche la più votata della sua stessa lista.

Ma se una/o non sa nemmeno queste basilari norme legislative di partecipazione, allora cosa volete che sappia di come debba funzionare un ordine professionale? Peggio ancora poi se finge di non saperle appena sono state scrutinate tutte le schede!

Hasta la vista! …e, ad ognuno il suo, secondo “capacità e meriti”.

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