Ospite a Caserta, il ministro della Difesa Roberta Pinotti ha discusso con il sindaco Del Gaudio e tutti gli altri rappresentanti istituzionali dello sfratto dell’Aeronautica dalla Reggia di Caserta, annunciato “in pompa magna” pochi giorni fa dal ministro Franceschini.
Venuta a conoscenza della contrarietà della stragrande maggioranza della collettività locale contro il trasferimento dell’Aeronautica, il ministro, senza mezzi termini, ha affermato “per ora resta qui” ed ha poi aggiunto: “Quanto prima sarà nominato nel consiglio dei ministri un responsabile per il ‘condominio Reggia’, un amministratore unico dello Stato”.
“Oggi – ha continuato la Pinotti – ho visitato la Reggia. C’è l’ultimo piano che l’Aeronautica può già lasciare, ma troveremo altri luoghi sempre a Caserta. Questo – ha spiegato il ministro – è un punto formativo di eccellenza e, nel tempo, troveremo le soluzioni per lasciare la Reggia alla sua destinazione museale. Bisogna trovare – ha afferma il ministro – le risorse per il trasferimento, non abbiamo tempi certi, ma verranno definiti dal nuovo amministratore unico”.
Nell’incontro con i rappresentanti istituzionali e con l’Aeronautica è emersa un po’ di irritazione da parte del ministro Pinotti per le dichiarazioni affrettate del collega Franceschini, ma il titolare della Difesa ha fatto intendere che l’Arma azzurra resterà nella Reggia, liberando esclusivamente i sottotetti.
Insomma, tra le righe, il ministro è come se avesse detto: “Tranquilli, non succede niente. L’Aeronautica resta qui!”.
Anche perché c’è il problema dei soldi: infatti, se davvero si volesse compiere la sciagurata operazione del ventilato sfratto dell’Aeronautica dalla Reggia, il Mibac dovrebbe allora sborsare immediatamente gli stessi soldi che attualmente l’aeronautica impiega per provvedere alla manutenzione di sua competenza della Reggia di Caserta.
E non basta!
Il Ministero della Difesa, a sua volta, dovrebbe poi trovare e sborsare un’altra “montagna” di soldi pubblici per costruire nuovi alloggi e strutture in altri luoghi. il Ministero dei Beni culturali non ha infatti i fondi necessari per gestire da solo il palazzo vanvitelliano.
E non è ancora finita perché, trasferita l’Aeronautica, il Ministero dei Beni culturali, per gestire da solo il palazzo vanvitelliano, dovrebbe preventivare un’ulteriore “montagna” di fondi che al momento non ha neanche “all’orizzonte”.
Insomma, a qualcuno, piuttosto che “parlare a vanvera”, converrebbe prima ragionare (ammesso sempre che abbia almeno una “parte di cervello” funzionante…).
Per concludere con la cronaca, da sottolineare che il ministro Pinotti ha usato, nell’incontro ufficiale con i giornalisti, un “tono diverso”, ma qui, con il ministro, c’era anche la parlamentare Pina Picierno che è quella che più si è esposta per lo sfratto dell’Aeronautica insieme al ministro Franceschini, una mossa elettorale che però non sembra essere riuscita nell’intento, trasformandosi in un vero e proprio “boomerang”.