E’ stata una vera e propria “bomba d’acqua” quella che ha colpito lunedì mattina Caserta e provincia causando danni e disagi in una situazione sociale sempre perennemente in “bilico” ove basterebbero già quattro gocce d’acqua – figurasi una tempesta… – per creare un’emergenza.
Sale operatorie chiuse all’ospedale civile di Caserta causa allagamento. Tribunale inagibile per via del crollo di un pannello dalla controsoffittatura. Strade allagate per via di una rete fognaria che non ha retto all’urto dei temporali. Chiusi sottopassi e variante Anas.
Dalla città capoluogo all’agro aversano, i temporali hanno messo in evidenza – nell’arco di 24 ore – tutta l’incapacità dei Comuni di far fronte a situazioni di emergenza a causa di piani di viabilità alternativa.
Casal di Principe, San Cipriano d’Aversa e Casapesenna sono state colpite da un violento acquazzone che in poche ore ha riversato sul territorio una quantità enorme di acqua, mandando in tilt le reti fognarie del paese, molte delle quali hanno dovuto fare i conti con delle condotte invase da rifiuti.
A Caserta, in pieno centro strade allagate e sottopassi impraticabili. Addirittura un vero e proprio “lago” si è formato all’esterno della stazione ferroviaria di Caserta, mandando in tilt i collegamenti degli autobus che proprio lì hanno il loro capolinea. Notevoli disagi anche per i treni che hanno accumulato ritardi.
A causa della pioggia torrenziale, è stato inoltre chiuso al traffico per tutta la mattinata il sottopasso della Variante Anas esterna al capoluogo. Code interminabili e automobilisti bloccati.
Molti i disagi e gli allagamenti in abitazioni.
Ed il violento acquazzone ha scatenato anche la rivolta degli operatori commerciali. E’ accaduto nel tratto di strada tra viale Lincoln e via Acquaviva, proprio mentre sul Capoluogo stava cadendo tantissima acqua dal cielo ed i tombini ‘scoppiavano’ per la pressione eccessiva. L’acqua giungeva direttamente nei negozi a causa anche del transito delle vetture in strada che spingeva l’acqua verso i lati, inondando di fatto i marciapiedi. Sul posto sono intervenuti gli uomini della Polizia Municipale di Caserta ed i volontari della Protezione civile che hanno cercato di liberare i tombini per far ‘sfogare’ l’acqua tra le proteste veementi dei commercianti che chiedevano di fermare la circolazione per evitare che l’acqua continuasse ad arrivare nei propri locali. Ci sono stati momenti di forte tensione coi commercianti che hanno preso alcune mazze di ferro e di legno e di propria iniziativa hanno tentato di fermare il flusso delle automobili e, conseguentemente, quello dell’acqua nei loro locali commerciali. «E’ incredibile – raccontano i negozianti – quello che è accaduto. Ci siamo trovati i negozi invasi dall’acqua senza poter fare nulla. Abbiamo chiesto alla polizia municipale ed alla protezione civile di fermare le automobili per evitare che l’acqua continuasse ad arrivare nei nostri negozi, ma non ci hanno ascoltato. Ora ci chiediamo chi ripagherà i danni ai locali».
A Maddaloni, oltre agli allagamenti di strade e cantine, il Convitto Nazionale “Giordano Bruno” ha registrato numerose perdite dalle coperture del complesso francescano, negli ambienti scolastici e non solo. Le infiltrazioni, notate in più punti dell’edificio, destano preoccupazione poiché quotidianamente aggravano la presenza dei danni, o potenziali tali. E nonostante ripetuti solleciti da parte dell’amministrazione del Convitto Nazionale “Giordano Bruno”, non sembrano giungere interventi, almeno per il momento, da parte dell’amministrazione provinciale deputata a prendersi carico della situazione.
E non è bastata l’acqua torrenziale caduta dal cielo. Adesso anche i fulmini cominciano a recitare un ruolo da protagonisti!
A subire danni è stata anche una famiglia residente a Frignano. Un fulmine si è abbattuto sul terrazzo di un’abitazione in Via delle Camelie, dando fuoco ad un gazebo. Sul luogo si sono portati i carabinieri per un primo intervento. Fortunatamente non c’è stato nessun ferito.
Ora si incominciano a contare i danni.
Tra i primi a farlo la Coldiretti che rileva che in Campania gli allagamenti più gravi riguardano la zona compresa tra l’Alto Napoletano e il Casertano, in particolare l’Acerrano e l’area di Villa Literno.
Sono andati sott’acqua seminativi e ortive come peperoni, melanzane e pomodori compreso il pregiato pomodoro San Marzano Dop.
Gravi danni – precisa la Coldiretti – anche nel litorale domizio e nell’alto Casertano, soprattutto nella zona di Sessa Aurunca, dove una violenta grandinata ha danneggiato fino al 50% i frutteti a ciliegie, pesche, nettarine e susine. Si registrano inoltre numerosi alberi divelti e serre scoperchiate dal vento.