Il Ministero dell´Interno ha inoltrato nei giorni scorsi ai vertici della Lega Pro un dossier riservato in cui, tra l’altro, si fanno i nomi delle “piazze a rischio” per il prossimo campionato.
Ci sarebbero – tra gli altri – quelli di Ascoli, Casertana, Catanzaro, Cosenza, Foggia, Juve Stabia, Lecce, Messina, Paganese, Salernitana e Savoia.
I vertici delle Forze dell’Ordine e della Lega Pro intendono ridurre al minimo il rischio di gare senza pubblico e, per questo, la Lega sarebbe intenzionata a collocare – in modo strategico – alcune piazze calde in gironi differenti, in modo da prevenire pericoli per l´ordine pubblico, ma anche per non “alleggerire” gli incassi.
Il riferimento è al monitoraggio effettuato lo scorso torneo con particolare riferimento a tutte le piazze che, per la stagione sportiva 2014-15, dovrebbero disputare il torneo di Serie C (sempre che tutte le società riescano ad iscriversi regolarmente).
I bene informati confermano che nei palazzi romani l´aria che si respira è molto pesante, visto che – statistiche alla mano – un terzo delle partite nel girone meridionale (se sarà composto rispettando un criterio geografico) rischia di essere disputato senza pubblico, cosa che comporterebbe una perdita ingente per gli incassi delle società e della Lega stessa.
24 sono le piazze cosiddette calde, di cui oltre la metà localizzate nel Sud Italia.
Intanto il tempo passa inesorabilmente e la Casertana FC, entro lunedì 30, dovrà presentare tutti gli incartamenti per l’iscrizione al prossimo campionato di Lega Pro.
Insieme alla presentazione del bilancio societario ed al pagamento della fidejussione prevista, c’è bisogno anche della documentazione sugli impianti strutturali e sportivi con indicazione del numero di posti a sedere, il settore da riservare agli spettatori ospiti, la certificazione che l’impianto di illuminazione è perfettamente funzionante.
Sotto questo punto di vista, la Casertana ha più di un problema a causa dei lavori allo stadio ‘Pinto’ che stentano a decollare nonostante le rassicurazioni del sindaco Del Gaudio.
Ma per fortuna, nella documentazione da presentare, la società deve obbligatoriamente indicare, oltre al primo impianto sportivo ove voler disputare le partite casalinghe, anche un secondo impianto qualora il primo stadio, per qualsiasi motivazione, non fosse disponibile.
Lo stadio “alternativo” scelto dalla dirigenza rossoblù è il ‘Romeo Menti’ di Castellammare di Stabia, ma nella valutazione della società ci sono anche altri stadi della Campania, anche se al momento i nomi di questi impianti sportivi sono ancora top secret.
Nel frattempo, la “telenovela” relativa al nuovo allenatore rossoblù purtroppo continua.
L’ultimo nome accostato alla Casertana e con cui la società ha intavolato l’ennesima trattativa che, ancora una volta, sembrava andare a buon fine è Carlo Perrone, romano di 54 anni, reduce da tre stagioni a Salerno con due promozioni consecutive (dalla D alla C2, dalla C2 alla C1), definito come un allenatore pragmatico che bada al sodo.
Nel suo curriculum, anche Viterbese e Tivoli in serie D, poi promozione in C1 con il Pescina Valle del Giovenco. Ex difensore di Lazio, Roma, Ascoli, Avellino, Lecce e Lodigiani, Carlo Perrone come allenatore cambia spesso modulo passando dal 4-4-2 al 3-5-2 o un 4-3-3 atipico dove un esterno d’attacco si abbassa sulla linea di centrocampo.
Arriverebbe a Caserta con il suo “storico” vice Tommaso Grilli che lo ha seguito nelle sue recenti esperienze. Ma, data la lunga e folta lista di coloro che lo hanno “preceduto” e visto che anche in questo caso, dopo un inizio promettente, la trattativa si è poi improvvisamente “arenata”, più che mai il condizionale “è d’obbligo“!