Sei ergastoli ed una condanna a 14 anni di reclusione: è la richiesta del pubblico ministero dell’Antimafia di Napoli Alessandro Milita nei confronti del capo dell’ala stragista del clan camorristico dei Casalesi Giuseppe Setola e degli affiliati Alessandro e Francesco Cirillo, Metello Di Bona, Giovanni Letizia e Massimo Napolano al termine della requisitoria del processo, tenutosi al tribunale di Santa Maria Capua Vetere, per l’omicidio di Domenico Noviello, l’imprenditore ucciso il 16 maggio del 2008 a Castel Volturno perché aveva denunciato e fatto condannare nel 2001 alcuni affiliati alla cosca.
La condanna a 14 anni è stata invece chiesta per il collaboratore di giustizia Luigi Tartarone le cui dichiarazioni sono state ritenute decisive dal pm per la ricostruzione della dinamica dell’omicidio.
Per il killer stragista Giuseppe Setola, detenuto a Milano-Opera, che all’inizio dell’udienza ha chiesto di aver bisogno di una tac per i continui mal di testa rinunciando poi ad ascoltare la requisitoria, è stato chiesto anche l’isolamento diurno di 18 mesi. “Setola ha avuto un ruolo irridente verso chi lo esamina – ha spiegato il pm motivando la scelta – arrivando a superare se stesso per le simulazione della malattia e coprendo i suoi complici, secondo un atteggiamento tipicamente mafioso“.