Corruzione, concussione, abuso di ufficio e falso ideologico in atti pubblici.
Sono i reati contestati all’ex direttore regionale della Campania dell’Agenzia delle Entrate, Enrico Sangermano (nella foto), posto agli arresti domiciliari con un’ordinanza del gip di Napoli insieme a Silvana Pane, titolare di una società di Piano di Sorrento.
Sangermano avrebbe ottenuto l’assunzione del nipote nell’azienda dell’imprenditrice Silvana Pane, la Globeco spa di Piano di Sorrento, dopo essersi attivato per la concessione all’azienda di una agevolazione fiscale indebita, poi infatti disconosciuta dalla Direzione centrale accertamento dell’Agenzia delle Entrate.
Secondo quanto emerso dalle indagini della Gdf, il nipote assunto alla Globeco percepiva un regolare stipendio, ma senza svolgere prestazioni lavorative nell’azienda.
Non si tratta però dell’unico episodio per cui Sangermano è finito nel mirino dei magistrati.
Tra gli indagati nell’indagine c’è anche Gerardo Milito, 40 anni, parrucchiere con atelier a Roma nel quartiere Prati.
La vicenda riguarda la vendita di un immobile in provincia di Salerno. Tramite Antonella Gorret, capo ufficio stampa dell’Agenzia, Milito avrebbe ottenuto illegalmente l’annullamento dell’avviso di rettifica con cui il valore dichiarato dell’immobile veniva portato da 275.000 a 402.000 euro. L’annullamento sarebbe stato “imposto” all’ufficio di Salerno nonostante l’intervento di un funzionario, Fulvio Ricciolio, che invece avrebbe voluto proseguire con la rettifica. Enrico Sangermano, in particolare, avrebbe dato disposizione al direttore provinciale di Salerno, Mattia Barricelli, di “annullare tutto e subito“: “Quello – dice Sangermano in un’intercettazione – subito si mette in riga, hai capito. Tu hai una disposizione della direzione regionale. Tu dici a Ricciolio per iscritto: lo fai subito entro domani!“.
Dagli atti dell’inchiesta sull’Agenzia delle Entrate emerge anche una presunta concussione ai danni dell’attore napoletano Biagio Izzo. L’ex direttore della Campania Enrico Sangermano, finito ai domiciliari, avrebbe imposto all’artista di esibirsi in occasione della festa per la promessa di matrimonio di una nipote minacciandolo altrimenti di fargli arrivare un “cartellone“, ovvero un accertamento fiscale di notevole importo.
Tale circostanza emerge da un’intercettazione telefonica in cui Sangermano, parlando con un amico, dice: “Mi raccomando: dici a Biagio Izzo che ci deve fare questa cortesia di un quarto d’ora altrimenti gli faccio arrivare un cartellone pubblicitario, più che una cartella“. L’accertamento fiscale avrebbe riguardato compensi non dichiarati per oltre 56.000 euro.