La Squadra Mobile di Caserta ha notificato un’ordinanza dispositiva della misura coercitiva del divieto di avvicinamento alla persona offesa ed ai luoghi da questa abitualmente frequentati nei confronti di C.S., 56enne residente a Caserta, disoccupato.
Il provvedimento cautelare è stato emesso dall’Ufficio del gip presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere su richiesta della Procura sammaritana in relazione ai reati di maltrattamenti, atti persecutori e lesioni personali aggravate dai motivi abbietti al termine di una delicata indagine condotta dagli investigatori della sezione della Squadra Mobile specializzata in “violenze di genere” che hanno svelato oltre due decenni di violenze e sopraffazioni psicologiche di cui è stata vittima la ex moglie dell’indagato.
Le indagini avevano origine proprio dalle recenti denunce della donna la quale, dopo oltre 20 anni di matrimonio, gli ultimi 15 dei quali costellati da violenze pressoché quotidiane, esasperata dalle persecuzioni dell’ex coniuge, proseguite anche dopo una sofferta separazione, aveva trovato il coraggio di rivolgersi alle forze dell’ordine.
In particolare, gli investigatori hanno appurato che l’uomo, dedito al gioco d’azzardo ed all’abuso di alcol, per anni abitualmente sottoponeva la consorte ad ogni forma di prevaricazione fisica e psicologica, con ingiustificate e brutali aggressioni con pugni, calci e schiaffi ed insulti di ogni genere, senza neppure tenere conto della presenza dei tre figli nati dall’unione.
Particolarmente toccanti risultavano proprio le testimonianze dei figli, i quali rivelavano che, con il trascorrere del tempo e l’età, proprio per evitare alla madre le violenze del padre, le evitavano di restare da sola in casa, soprattutto quando l’uomo rientrava sotto l’effetto dell’alcol.
La vittima rivelava anche di avere denunciato in alcune circostanze le violenze subite, ma di avere poi rimesso le relative querele nell’interesse dell’unità familiare.
Poi, di fronte all’ esasperata escalation di violenze, terrorizzata dal pericolo che il marito potesse arrivare alle estreme conseguenze, grazie anche al conforto della madre e dei figli, nel 2010 riusciva ad ottenere la separazione.
Ma neppure l’interruzione della relazione coniugale arrestava le violenze.
Infatti C.S. iniziava a porre in essere una serie infinita di atti persecutori, consistiti crudeltà in pedinamenti ed appostamenti, presso l’abitazione ed il luogo di lavoro, della donna; nel ripetuto invio di sms dal contenuto diffamatorio e intimidatorio; in insulti e minacce all’incolumità fisica posti in essere anche pubblicamente ed in presenza di terze persone e, negli ultimi mesi, in alcune aggressioni fisiche, anche nella pubblica via, culminate nel tentativo di colpirla con un coltello, senza riuscirvi per la pronta reazione della donna.
Di fronte a tali manifestazioni di ossessiva brutalità, la vittima, finalmente decideva di denunciare la sua vicenda personale, dando il via ad una scrupolosa indagine, coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, e condotta dagli specialisti della Squadra Mobile, che, in breve tempo, ha portato all’adozione di un primo provvedimento cautelare